Riceviamo e pubblichiamo la nota della Congregazione di Misericordia di Diamante costretta ad abbandonare i servizi garantiti all’Asp di Cosenza.
DIAMANTE (CS) – “Tutta una serie di coincidenze che, stranamente ed insieme, vanno nel senso di costringere la Congregazione di Misericordia di Diamante ad abbandonare i servizi garantiti all’ASP di Cosenza e che lasciano ancora una volta riflettere sui meccanismi posti alla base di incarichi, convenzioni, affidamenti di servizi tra l’ASP e il suo direttore generale Mauro e le associazioni della provincia”. E’ quanto riporta una nota della congregazione di Diamante della Misericordia “già esclusa senza motivazioni dal sistema del 118 la Congregazione si vede ora costretta a rinunciare ad altri servizi a causa della mancata liquidazione, da parte ASP, dei relativi rimborsi delle spese anticipate da mesi e mesi per il trasporto di pazienti dializzati”.
“Mesi e mesi per un provvedimento di liquidazione, numerose settimane per effettuare poi un mandato di pagamento e il relativo accredito, fondi insufficienti, mancate firme da parte del direttore generale, esclusioni immotivate da servizi quali il 118 precedentemente garantito per anni, mancata risposta da parte dei vertici a richieste ufficiali loro avanzate, sono tutti elementi tra di loro stranamente concordanti e tutti che vanno nel senso di costringerci a mollare dopo 12 anni di servizio; non si può dire altrettanto per quelle associazioni che hanno costituito un vero e proprio cartello, un monopolio del 118 e di altri servizi grazie all’atteggiamento dei vertici ASP che lo ha permesso”.
“Altrettanto strano – prosegue la nota – che tali meccanismi emergano, in modo coincidente, ogni qualvolta ci sia la sinistra al governo regionale e i suoi uomini alla direzione dell’ASP di Cosenza mentre nessun provvedimento, nemmeno cognitivo o ricognitivo, sembrebbe essere stato adottato dagli uffici della prefettura in seguito agli esposti verbali e scritti ad essi inoltrati dalla nostra associazione – è quanto viene affermato in una nota inoltrata dalla associazione di Diamante – Stiamo aspettando che le varie procure della repubblica così come anche il procuratore Gratteri sentano quanto abbiamo da dire in merito a meccanismi e comportamenti evidenziati in esposti da noi presentati alla loro attenzione. Ormai è chiaro che o si fa parte di un carrozzone che prende sempre più corpo o si è tagliati fuori da contratti, convenzioni servizi e se ancora si hanno rapporti con l’ASP tutto va nel senso di creare il più possibile impedimenti in modo tale da tagliare fuori definitivamente chi vuole vivere una vita associativa singola e staccata da rapporti con gli altri soggetti che operano nel settore. Purtroppo noi non siamo una associazione che, inizialmente tagliata fuori, viene successivamente zittita da promesse o da contentini costituiti da nascoste collaborazioni con le altre ruote di questo carro che non viene visto solo da coloro che non vogliono vederlo; ciò, pertanto, ci porta ad essere, direttamente o indirettamente, una voce fuori dal coro che assume i connotati di una voce stonata rispetto ad un coro unanime che risponde a regole non scritte ma ben precise”.
