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‘Ndrangheta, catturato il boss latitante Giuseppe Pelle – VIDEO

arresto giuseppe pelle

L’operazione della Polizia di Stato è scattata nella notta. E’ stato arrestato Giuseppe Pelle, boss latitante della ‘ndrangheta.

REGGIO CALABRIA – Nel corso di una vasta operazione di polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, durante la notte, gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato hanno catturato il boss latitante di San Luca, di 58 anni, capo strategico e membro della “provincia” della ‘ndrangheta calabrese.

Il boss – ricercato dalla Polizia di Stato dal 2016 – aveva trovato rifugio all’interno di un’abitazione situata in una delle contrade più impervie dell’entroterra di Condofuri, pressochè irraggiungibile in quanto priva di strade percorribili ed isolata dal greto accidentato di una fiumara aspromontana che ne rende difficoltoso l’accesso. Con lui, all’interno dell’abitazione c’erano anche altre persone la cui posizione è al vaglio degli inquirenti ma nessuno ha opposto resistenza al momento dell’irruzione.

Giuseppe Pelle appartiene alla potente famiglia dei Gambazza di San Luca, un tempo guidata dal padre elemento posto ai vertici della ‘ndrangheta fino alla sua morte, avvenuta nel 2009. Pelle è legato anche alla potente famiglia Barbaro di Plati (Rc) facente capo al boss ergastolano Francesco Barbaro, del 1927, detto ‘u castanu’, per averne sposato la figlia Marianna. Il ricercato deve scontare una pena residua definitiva di 2 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione per associazione mafiosa e tentata estorsione.

Nel luglio 2017, mentre era latitante, e’ stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Mandamento Ionico”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, per tentata estorsione e illecita concorrenza, aggravate dal metodo mafioso e consistite nell’aver tentato di accaparrarsi i proventi derivanti dall’esecuzione di lavori pubblici in alcuni comuni della Locride tra i quali Siderno, Palizzi, Condofuri e Natile di Careri (Rc). Nel blitz sono stati impiegati 50 uomini della Polizia di Stato che hanno letteralmente assediato l’entroterra di Condofuri per consentire agli investigatori di infiltrarsi, contemporaneamente con diverse unita’ operative mobili, nelle zone teatro dell’operazione.

L’operazione “Reale 3” e la casa di Pelle, meta di candidati per le regionali nel 2010

Tra gli aspetti che riguardano il boss Giuseppe Pelle, quello dei tanti candidati che si sarebbero recati nella sua casa di Bovalino in cerca di sostegno alle elezioni regionali del 2010 in Calabria. La circostanza era emersa infatti, nell’operazione “Reale 3” che pochi mesi dopo la tornata elettorale nel dicembre 2010, aveva portato all’arresto di diversi soggetti tra cui il consigliere regionale del Pdl, Santi Zappalà.

Pelle incontrava i candidati e questi incontri erano stati documentati nelle riprese effettuate dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio dopo l’arresto nel marzo del 2007, dopo 10 anni di latitanza del fratello, Salvatore Pelle. Intercettazioni e videoriprese che documentarono gli incontri tra Pelle ed alcuni candidati al Consiglio regionale, che si sarebbero intensificati nel periodo compreso tra l’agosto del 2009 ed il 21 aprile scorso, ma soprattutto che testimoniano lo spessore criminale di Giuseppe Pelle ed il suo ruolo al vertice della ‘ndrangheta unitaria.

Sempre da quella inchiesta era emerso come il boss volesse arrivare più in alto; in un’intercettazione, infatti, Pelle delinea la sua strategia politico-elettorale che puntava anche alle elezioni politiche ed a suddividere i candidati “amici” su base territoriale sostenendone un ristretto numero per evitare la dispersione di voti. “La politica nostra – diceva – è sbagliata. Se noi eravamo una cosa più compatta dovevamo fare una cosa, quanti possono andare? Diciamo qua dalla ionica, quando raccogliete tutti i voti che avete, vanno tre persone. Altre tre vanno alla Piana e vanno già sei per il Consiglio regionale. La prossima volta quei sei, se si portavano bene andavano a Roma e andavano altri sei al posto di quelli“.

Minniti sull’arresto: “è il risultato di una intensa e complessa attività investigativa”

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, si è congratulato con il capo della Polizia, Franco Gabrielli, per l’arresto eseguito dal personale della Squadra mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina per l’arresto del latitante Giuseppe Pelle, considerato elemento di spicco della ‘ndrangheta e ai vertici delle cosche di San Luca. “La cattura di Pelle – sottolinea Minniti – è il risultato di una intensa e complessa attività investigativa degli uomini della Polizia di Stato di Reggio Calabria che hanno lavorato con competenza e determinazione. È dunque un successo investigativo frutto dello straordinario impegno che Forze dell’Ordine e Magistratura mettono in campo quotidianamente ed a loro va il mio ringraziamento ed apprezzamento”, conclude il titolare del Viminale.

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