E’ andato in scena sabato 5 maggio al Politeama di Catanzaro Otello di Giuseppe Verdi, sotto la direzione di Filippo Arlia e la regia di Luciano Cannito ed è stato un successo senza precedenti che ha registrato il sold out già diversi giorni prima del debutto.
CATANZARO – Mettere in scena un’opera come Otello richiede sforzi economici importanti, un gran numero di prove di regia e musicali, complessi corali e orchestrali di grosse dimensioni e molto ben preparati e, naturalmente, un direttore d’orchestra, un regista e un cast di assoluto prestigio. Nel tempio dell’arte catanzarese è stato compiuto un miracolo, come qualche volta avviene sulle tavole di un palcoscenico: professionalità, doti musicali, attoriali, vocali non comuni, esperienza e, soprattutto, una enorme abnegazione e voglia di fare arte, hanno compiuto un miracolo. In pochi giorni, infatti, con ritmi serratissimi, si è riusciti a mettere in scena una produzione che non soltanto è risultata entusiasmante per il numerosissimo pubblico presente in sala, che ha tributato lunghissimi applausi a tutti gli artisti, ma un vero e proprio miracolo, con una messa in scena da fare invidia a stagioni liriche di ben altra entità.
Il complesso corale siciliano si è distinto per precisione musicale e ritmica, coesione, fusione e amalgama, vocalità e, ultima ma non per importanza, capacità attoriale, ricevendo, a fine rappresentazione, unanimi consensi da tutto il pubblico presente in sala che ha costretto il Maestro del Coro, Francesco Costa, a tornare due volte a ricevere gli applausi. Il livello di professionalità raggiunto dall’Ente siciliano è davvero ragguardevole ed è garanzia di sicura riuscita dello spettacolo. Otello è un’opera corale, dove le masse sono protagoniste, in buca come sul palcoscenico e il coro, così come l’orchestra, hanno dimostrato di saper essere protagonisti nel capolavoro di Verdi. Li avevamo già apprezzati nelle produzioni sinfoniche e operistiche dell’Orchestra Filarmonica della Calabria, con la quale ormai il CLS ha formato un duetto di grande eccellenza artistica, ma li abbiamo trovati cresciuti ulteriormente. Non a caso, il Coro Lirico Siciliano e il suo maestro Francesco Costa hanno ottenuto il prestigiosissimo riconoscimento dell’International Opera Awards – Gli Oscar della Lirica, al ritorno da una delle fortunate tournée in cui il coro viene chiamato all’estero, in estremo oriente, e dove ha portato produzioni firmate da Franco Zeffirelli. Straordinarie, in particolari, le capacità di aderenza dal punto di vista della dinamica e dell’agogica che richiede la partitura, che ha consentito di passare, così come prescritto dal Cigno di Busseto, da pianissimi a fortissimi senza soluzione di continuità. In questa stagione la Calabria ha, purtroppo, visto una sola rappresentazione operistica, Otello per l’appunto, presso il teatro del capoluogo di regione, ma possiamo dire che sia valsa la pena attendere tanto per vedere una rappresentazione di questo livello. Ci si augura, adesso, che chi di competenza si attivi per trovare fondi sufficienti per poter creare una vera e propria stagione d’opera, visto anche lo straordinario successo di pubblico e l’elettricità che si poteva apprezzare in sala. L’opera è la summa di tutte le arti, rappresentando, in un tempo, sul palcoscenico, prosa, musica, balletto e un tale tripudio artistico deve necessariamente trovare un posto di prestigio nei cartelloni dei maggiori teatri calabresi. Francesco Costa, ai microfoni di RLB :“Complimenti, al momento, ai vertici della Fondazione Teatro Politeama – Città di Catanzaro per essere riusciti a captare questa straordinaria occasione che, siamo certi, non rimarrà un caso unico ma rappresenterà un ottimo punto di partenza a partire dal quale costruire una stagione di ancora maggior successo in un prossimo futuro”.
