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LA SEGNALAZIONE – Statale 107, una pendolare: “Voglio andare a lavoro senza rischiare la morte”

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Una lettrice intende denunciare la pericolosa condotta di alcuni automobilisti nel tratto che da Cosenza porta a San Giovanni in Fiore

 

COSENZA – Dopo la segnalazione di un lettore sui pericolosi sorpassi nel tratto della 107 tra Paola e Cosenza, pubblicata ieri su QuiCosenza, un altro utente ha deciso di far sentire la propria voce per sensibilizzare gli automobilisiti. “Io non ho documentazione fotografica perché viaggio da sola, – scrive la lettrice – ma lo stesso incubo dei sorpassi in curva o doppia linea continua o peggio in galleria, avvengono quotidianamente sulla strada che collega Cosenza a San Giovanni in fiore, specie nel tratto fino a Camigliatello. Automobilisti che, oltre a queste performance acrobatiche, non mantengono le distanze di sicurezza e spesso, quando azzardano sorpassi, rientrano in modo da creare problemi agli altri automobilisti che sono così costretti a frenare bruscamente. Anche il rispetto dei semafori posti in prossimità dei cantieri lungo lo stesso tratto non avviene in modo da fermarsi quando c’è l’arancione e scatta il rosso.

 

Alcuni di questi episodi sono accaduti addirittura in prossimità di luoghi dove, anche di recente, nell’ultimo mese, si sono verificati incidenti mortali, vicino lo svincolo di Rovito e vicino il ponte Cannavino. Tutto il tratto della 107, nel percorso che faccio da Cosenza a San Giovanni in Fiore, anche con condizioni climatiche già impegnative per la presenza di neve, ghiaccio e nebbia, diventa pericoloso, specie per chi lo affronta tutti i giorni. Ho anche provato a segnalare gli accaduti alle forze dell’ordine comunicando le targhe di chi non rispettava il Codice della Strada con manovre azzardate. Credo che il problema vada affrontato in modo sistemico. Per esempio delle telecamere in galleria? E il ritiro della patente a chi mette in pericolo l’incolumità di altre persone non rispettando affatto il codice stradale e guidando come se si fosse in un circuito privato e chiuso? Penso che ognuno di noi, che si rechi al lavoro o altrove, ha il diritto di poter tornare a casa la sera e non morire per la stupidità di automobilisti incoscienti e spesso anche inesperti. Si chiede troppo?”.

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