Operazione Domus Aurea, distratti ben 234 milioni di euro. Sequestrato hotel di lusso a Venezia
MILANO – I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Monza hanno dato esecuzione, questa mattina, a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. di Monza nei
Documenti reperiti nel corso delle perquisizioni effettuate dai finanzieri presso le sedi delle società coinvolte, unitamente agli accertamenti bancari ed alle intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di appurare come l’imprenditore arrestato avesse, nel corso degli anni, organizzato la propria struttura aziendale grazie ad una folta schiera di “prestanome”, al fine di occultare la reale riconducibilità dei propri beni. Le indagini hanno accertato il sistematico ricorso a fatture per operazioni inesistenti da parte di Malaspina per un ammontare di circa 95 milioni di euro e distrazioni patrimoniali per un valore pari a circa 234 milioni di euro. Per non pagare i creditori un prestigioso albergo di Venezia (del valore di ben 75 milioni di euro), l’hotel Ca’ Sagredo di Venezia che, fino a poche settimane fa, ospitava
E’ stato inoltre, disposto il sequestro preventivo di 28 unità immobiliari, quote societarie e disponibilità finanziarie, oggetto di distrazione, per un valore complessivo di 9,3 milioni di euro finalizzato alla confisca fino a concorrenza dell’importo di circa 10 milioni di euro, corrispondente all’imposta evasa. Tra i beni sequestrati anche lo stabile che ospitava l’hotel Gritti di Milano, a pochi metri dalla Scala, e un maneggio a Oggiono (Lecco). Nelle oltre 1200 pagine di ordinanza cautelare emerge, secondo gli investigatori “smania di ricchezze e bramosia al di fuori dei limiti della decenza”. Uno degli indagati, intercettato, parlando della documentazione creata ad hoc per i raggiri, ha detto “tutto quello che abbiamo detto oggi è finto… Vabbè una finta in più o in meno, l’importante è avere un pezzo di carta”, gli risponde un altro, durante una riunione operativa: “Guardate che qua bisogna fare uno sforzo di fantasia, ci vuole Walt Disney”. Proprio per paura di essere scoperti alcuni degli indagati avrebbero cercato di far sparire interi fascicoli di documenti, all’interno della sede operativa di Vimercate della società dell’imprenditore Giuseppe Malaspina, ripresi in diretta dalle telecamere dei finanzieri. Con una ruspa stavano riempiendo un container di documenti, per poi forse interrarlo nella stessa azienda, azione bloccata dall’arrivo delle Fiamme gialle.
GLI ARRESTATI
Insieme a Malaspina, sono finiti in carcere l’ex magistrato Gerardo Perillo, divenuto suo avvocato consulente, l’avvocato Fabiola Leandra Sclapari, Roberto Lucini, braccio destro ed esperto finanziario di Malaspina nonché suo prestanome, Antonio Ricchiuto, commercialista consulente, ritenuto il ‘suggeritore delle modalità di progettazione’ dei raggiri, Giorgio Spinelli, altro collaboratore stretto di Malaspina, il commercialista Salvatore Tamborino, l’architetto Cesare Croce e il geometra Claudio Enrico Cimnaghi. Ai domiciliari sono finiti il commercialista Giorgio Luigi Comi, la moglie di Malaspina, Adriana Foti, il geometra Dario Ghezzi e Vincenzo Albano, prestanomi dell’imprenditore, gli imprenditori Vincenzo Calcopietro e Angelo Narducci, l’architetto Laura Maschio, e cinque dipendenti di Malaspina. L’imprenditore Annunziato Familari, socio di Malaspina, è stato invece sottoposto al provvedimento cautelare di obbligo di dimora. Altre cinque persone sono state sottoposte ad obbligo di firma, mentre altre tre sono state sottoposte al divieto di esercizio della professione per 12 mesi.
LE PRECISAZIONI DELLA SOCIETA’ CHE GESTISCE L’HOTEL CA’ SAGREDO
“L’hotel Ca’ Sagredo ha una gestione indipendente e disgiunta da quella legata ai beni del geometra Giuseppe Malaspina – precisa Lorenza Lain, direttore dell’albergo veneziano – . L’attuale gestione fa capo a me e l’hotel è pienamente operativo con un bilancio in attivo. I rapporti con i curatori fallimentari sono ottimi e vi è una buona collaborazione al fine di mantenere la piena operatività e l’autonomia dell’hotel”.
