“Siamo alle solite! Ancora una volta un vile gesto intimidatorio”. Così Don Ennio Stamile, referente regionale di Libera Calabria sull’intimidazione ai danni di Teresa Lochiatto, madre di Giuseppe Russo vittima di mafia
VIBO VALENTIA – Don Ennio Stamile interviene a seguito del grave atto intimidatorio nei confronti della madre di Giuseppe Russo, il ragazzo barbaramente ucciso e fatto sparire nel 1994 ad Acquaro, nel Vibonese, Teresa Lochiatto. “Ad essere preso di mira questa volta – scrive il referente di Libera Calabria – non è un rappresentante delle forze dell’ordine, un giornalista, un sacerdote, un esponente politico, ma la signora Teresa Lochiatto vedova Luzza, alla quale nel pomeriggio di ieri lunedì 21 maggio è stata recapitata una lettera anonima contenente tre proiettili di pistola e la foto del figlio Pino, vittima innocente, ucciso vent’anni orsono dalle cosche della ‘ndrangheta vibonese”.
“I componenti delle ‘ndrine sono capaci di tutto, anche di simili gesti inumani. Perché solo chi apparentemente ha sembianze umane, può essere capace di così atroce gesto: rievocare il dolore di un figlio ucciso, con la minaccia evidente che l’altro figlio, Matteo, da sempre impegnato in Libera, farà la stessa fine. Alla signora Lochiatto, a Matteo Luzza, attualmente responsabile regionale del settore memoria di Libera Calabria, vanno la sincera vicinanza e solidarietà dell’intera rete di Libera regionale”.
“In Calabria c’è chi vuole impedire che continui il nostro impegno perché – spiega Don Ennio Stamile – giovani, imprenditori, commercianti, giornalisti, sacerdoti, scuole, associazioni, sindacati, facciano fronte comune per impedire il dilagare della ‘ndrangheta. C’è anche chi ritiene che con tali gesti intimidatori si ritorni ad un clima di paura e di omertà, che non ci si costituisca più parte civile nei processi di ‘ndrangheta o per richiedere il ristoro dei danni nei confronti dei carnefici”.
“Lo vogliamo ribadire con forza – sottolinea infine il referente di Libera – anche se lo faremo nei modi e nei tempi opportuni ad Acquaro: il nostro impegno continua, consapevoli che solo attraverso una cittadinanza attiva e responsabile, solo attraverso il riappropriarci del nostro passato – come insegnava Antonino Caponnetto – potremmo riappropriarci anche dell’avvenire di questa nostra Terra. Tale impegno, sempre secondo colui che ha reso operativa l’idea del pool antimafia di Rocco Chinnici, va assunto “con decisione, fermezza, serenità, ma anche con amore e speranza”. Questo l’invito che rivolgiamo a tutti coloro i quali ritengono di doversi spendere per una Calabria libera dalla ‘ndrangheta dalla corruzione e da ogni forma di violenza e di sopruso”.
