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Gestione dell’acqua in Calabria: Sorical accusata di tariffe illegali e blocchi immotivati si difende

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A giorni si riuniranno per la prima volta i 40 Comuni dell’Autorità Idrica Calabrese in cui la gestione dell’acqua di tutta la regione sarà affidata ad un unico soggetto. Ruolo a cui Sorical ambisce

 
 
 
CATANZARO – Scontro in Calabria sull’affidamento della gestione dell’acqua ad un unico soggetto. Il 29 maggio si riuniranno per la prima volta i 40 Comuni chiamati a decidere a chi affidare l’intera gestione di acqua e reflui in Calabria: l’Autorità Idrica Calabrese. In merito i grillini hanno presentato una loro proposta accusando Sorical di non essere efficace nella gestione del servizio. Accuse a cui l’ente regionale (ora in liquidazione), che ad oggi gestisce l’acqua di più Comuni in Calabria, ha inteso rispondere. “Il Movimento 5 Stelle, da tempo, continua a diffondere notizie distorte e in alcuni casi non corrispondenti al vero su Sorical. Nel corso di una conferenza stampa a Rende, addirittura, è stato detto che Sorical non può essere il soggetto gestore del servizio idrico integrato per la gestione amministrativa inefficiente perché ‘non riesce a farsi pagare dei Comuni'”. Lo afferma in una nota il commissario della Sorical, il cosentino Luigi Incarnato. “Stando alle tesi dei parlamentari del Movimento 5 Stelle – prosegue – Sorical avrebbe dovuto abbandonare la pratica della ‘riduzione idrica’ e attuare azioni giudiziarie dei confronti di tutti i Comuni fornitori perché trattasi di normali fatture commerciali non pagate. Se in questi due anni, da commissario della Sorical, avessi attuato tale pratica, oltre il 90% dei Comuni calabresi avrebbe dichiarato il dissesto.

 

Invece, con la mia gestione, è stato avviato un rapporto di proficua collaborazione amministrativa e tecnica con gli enti al fine di migliorare il servizio ed evitare inutili contenziosi. Nella conferenza stampa, nuovamente, – il commissario della Sorical afferma – si è sostenuta la tesi della illegittimità della tariffa applicata da Sorical ai Comuni. Un falso. La tariffa applicata della Sorical per la fornitura di acqua potabile ai serbatoi, dal 2010, è validata dall’Autorità nazionale (oggi ARERA), e per il periodo 2004/2009, è stata definita dalla Regione come da norma di legge su cui nessun Tribunale si espresso. Infine, la tesi che ‘Sorical non ha fatto gli investimenti previsti’ come è noto, non è una novità e si omette di dire i motivi che hanno portato la società in liquidazione nel 2012 e a bloccare gli investimenti. Parte degli affidamenti bancari per gli investimenti sono stati utilizzati come anticipazione dei costi di gestione per l’impossibilità e o incapacità dai Comuni a incassare la tariffa e a pagare l’acqua erogata a Sorical. Un problema che persisteva già con la gestione regionale degli acquedotti.

 

E’ noto che per il periodo 1981/2003 la Regione, ancora oggi, vanta 300 milioni di euro. Il motivo è semplice, costi e investimenti devono essere coperti dalla tariffa, quindi, senza una gestione amministrativa efficiente delle utenze (contatori elettronici, fatturazione bimestrale) e un progetto industriale credibile, ogni altra discussione sul servizio idrico integrato è inutile. Infine ribadisco che Sorical, a tutto il 2016, ha effettuato 260 milioni di euro di investimenti, di questi, 109 milioni di euro con risorse proprie. Come ho già fatto in passato – conclude Incarnato – invito nuovamente i parlamentari del Movimento 5 Stelle negli uffici della Sorical per prendere visione di ogni documentazione utile a fare chiarezza sulla gestione della società. A parte queste inesattezze, frutto sicuramente di fonti d’informazione in malafede, ritengo che i parlamentari del Movimento 5 Stelle siano in buona fede e credono fermamente alla necessità di costruire un soggetto gestore interamente pubblico, basato sui principi di efficienza e sostenibilità del sistema, non facendo mancare innovazione e utilizzo della risorsa secondo parametri europei. Quindi, quale migliore occasione può essere quella di condividere una linea che vede protagonista il presidente della Regione Oliverio, il sottoscritto, che non ha mai fatto mancare l’impegno verso questa direzione, e il Movimento 5 Stelle? Noi ci siamo. Adesso è il momento di passare ai fatti”.

 

LE ACCUSE MOSSE A SORICAL: DALLA TRUFFA ALLE TARIFFE

 

Una proposta alternativa è stata presentata presso la biblioteca civica di Quattromiglia di Rende dai deputati del Movimento 5 Stelle Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito. Il Servizio Idrico Integrato regionale in versione grillina è stato introdotto dal consigliere comunale rendese Domenico Miceli. Parentela ha quindi illustrato la proposta, contenuta in un’articolata mozione ad uso dei Comuni calabresi e volta a inserire nei rispettivi statuti che l’acqua è bene essenziale per la vita e la sua disponibilità per i bisogni primari costituisce diritto inviolabile e universale dell’uomo. La mozione prevede, in sintesi, che esecutivi e consigli comunali assumano l’impegno di avviare le azioni necessarie al rimborso o alla rideterminazione da parte di Regione Calabria e del gestore Sorical delle somme, per un totale di circa 140milioni, richieste in più rispetto a quanto prescritto dalla normativa vigente. Nella mozione sono previsti precisi impegni anche per fermare la pratica della riduzione o del distacco della fornitura in caso di morosità dei comuni e per azioni di risarcimento contro Sorical in ragione dei mancati investimenti sulle rete idrica.

 

Riguardo all’Autorità idrica della Calabria (Aic), la mozione contempla, oltre a impegni per la massima trasparenza, rappresentatività e partecipazione democratica, che la gestione e l’erogazione del servizio idrico non siano separate e che possano essere affidate esclusivamente a enti di diritto pubblico, non assoggettabili al patto di stabilità interno. Tra le priorità del contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega, hanno sottolineato i parlamentari grillini, c’è proprio l’acqua pubblica. D’Ippolito ha ribadito che “il Movimento 5stelle vuole che la gestione del servizio idrico integrato sia veramente pubblica e giammai affidata a Sorical dopo un’operazione di restyling. La gestione pubblica del servizio idrico deve avere come corollario l’esclusione dello sfruttamento economico dell’acqua e l’Autorità Idrica Calabrese deve impegnarsi a modificare retroattivamente le tariffe illegittime praticate da Sorical e Regione, che hanno rappresentato una truffa verso gli utenti, finora volutamente consentita”. Proprio sul tema delle tariffe illegittime applicate negli anni da Sorical e Regione Calabria, Parentela e D’Ippolito hanno annunciato che martedì 22 maggio incontreranno il presidente di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), Guido Bortoni, cui chiederanno un intervento risoluto e retroattivo sulle stesse tariffe, perché “i calabresi non subiscano ancora questa colossale ingiustizia”.

I QUARANTA COMUNI DELL’ASSEMBLEA DELL’AUTORITA’ IDRICA CALABRESE:

 

CATANZARO: Catanzaro, Lamezia, Sellia Marina, Girifalco, Chiaravalle, Cicala, Miglierina;

COSENZA: Cosenza, San Giovanni in Fiore, Rende, Acri, Montalto Uffugo, Scalea, Amantea, Castrolibero, Trebisacce, Luzzi, Aiello Calabro, Spezzano Sila, Bianchi, Longobucco, San Lorenzo Bellizzi;

CROTONE: Crotone, Cutro, Crucoli, Umbriatico;

VIBO VALENTIA: Vibo Valentia, Pizzo Calabro, Arena, Spadola;

REGGIO CALABRIA: Reggio Calabria, Palmi, Siderno, Cittanova, Roccella, Montebello, Monasterace, Palizzi, San Lorenzo, Calanna.

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