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Radicali: dopo la legge regionale si nomini il garante dei detenuti

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E’ dal 2014 che si chiede l’istituzione della fondamentale figura di garanzia che ancora manca nella regione per i diritti delle persone private della libertà

 

CATANZARO – “Apprendiamo con molta soddisfazione che finalmente si procede ad applicare la legge regionale n°1/2018 del 29 gennaio scorso, istitutiva del Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà e che la Calabria continua sulla strada del ripristino della legalità e dello Stato di diritto, pubblicando il bando per la presentazione delle candidature per questa fondamentale figura di garanzia che ancora manca nella nostra regione. Purtroppo non basta fare leggi istitutive senza poi procedere alla relativa nomina di così importanti figure”. Lo affermano, in una nota congiunta, Giuseppe Candido, segretario dell’Associazione Radicale Nonviolenta “Abolire la miseria-19maggio” e Rocco Ruffa, membro del comitato nazionale di Radicali Italiani.

“E’ dal 2014 – proseguono – che continuiamo a chiedere l’istituzione di questa fondamentale figura di garanzia che ancora manca nella nostra regione e adesso non molliamo finché non sapremo il nome e il cognome del garante per i diritti delle persone private della libertà al quale i detenuti possano presentare le proprie istanze”. Ruffa annuncia anche di interrompere il suo digiuno per salutare la pubblicazione del bando. Ruffa e Candido, comunque, annunciano che proseguiranno la lotta “affinché la vicenda non si risolva come avvenuto per il Garante regionale per la Salute, il cui bando è stato pubblicato, i curricula furono valutati e 8 dichiarati idonei a svolgere il ruolo, ma a dieci anni dalla sua istituzione, manca ancora di essere nominato”.

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