Una serra con oltre 20 milioni di euro di ‘piantine’ organizzata come una vera e propria azienda agricola
VIBO VALENTIA – Nella tarda serata di ieri la Guardia di Finanza di Vibo Valentia, all’esito di una mirata e scrupolosa attività di intelligence finalizzata al contrasto del fenomeno dell’illecita coltivazione di sostanze stupefacenti, hanno individuato, nel Comune di Pizzo Calabro, una vastissima piantagione di marijuana, della qualità notoriamente conosciuta come “skunk”. La coltivazione, era stata allestita in 20 serre su un appezzamento di terreno di oltre un ettaro, interessava un totale di 89.624
I sette sono stati tratti in arresto in flagranza di reato e tradotti presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia. Oltre alle 20 serre già in coltura, è stata altresì rilevata l’esistenza di un’estesa area già predisposta per l’impianto di ulteriori 3200 piante, posizionate in vivaio in appositi contenitori di polistirolo. Quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia è apparsa sin da subito una vera e propria azienda agricola, estremamente strutturata e munita di ogni elemento produttivo necessario per la coltivazione e la successiva distribuzione dello
In prossimità della piantagione i militari hanno scoperto anche l’esistenza di una casa colonica che, formalmente disabitata, era in realtà adibita sia allo stoccaggio e all’essiccazione della marijuana sia ad abitazione per gli addetti agli illeciti lavori. L’intera piantagione, un ingente quantitativo di marijuana già essiccata e tutta l’attrezzatura sono state poste sotto sequestro. L’Autorità Giudiziaria ha disposto, inoltre, previa opportuna campionatura, l’estirpazione delle piante di canapa indiana e l’immediata distruzione. Le coltivazioni, a fioritura completa, avrebbero prodotto circa 8 tonnellate di marijuana. Lo stupefacente, una volta essiccato ed immesso sul mercato, avrebbe fruttato un profitto, sul mercato illegale, pari ad almeno 20 milioni di euro. Un duro colpo inferto dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia a quella che rappresenta, ad oggi, una delle più fruttifere forme di business della criminalità calabrese. Le indagini delle Fiamme Gialle, dirette dal Sost. Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Benedetta Callea sono ancora in corso di esecuzione al fine di accertare eventuali ulteriori complici.
