Il presidente degli infermieri cosentini chiede di accelerare: “Si proceda spediti sul sito individuato dagli studi di fattibilità, a rischio i finanziamenti ed il lavoro di tutti gli operatori”
Come più volte rimarcato l’ospedale pubblico di Cosenza è al collasso, sia dal punto di vista strutturale sia su quello del personale, infermieri e Oss principalmente». Sposato fa suo l’appello, dei giorni scorsi, lanciato proprio dal presidente Oliverio, insieme al delegato alle politiche sanitarie della Regione Franco Pacenza, al direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza Achille Gentile ed al dirigente del settore regionale edilizia sanitaria Pasquale Gidaro. «La strada del confronto è sempre quella auspicabile – spiega ancora Sposato – ma adesso si attui la soluzione più adeguata, idonea, e la più sostenibile dal punto di vista del rapporto costi-benefici. Lo studio di fattibilità, aggiudicato ad una associazione di progettazione qualificatissima, che opera a livello internazionale, ha portato le risultanze dello studio stesso tenendo conto della nostra indicazione: muoversi all’interno del perimetro della città di Cosenza.
E Vaglio Lise, per noi, può divenire un hub, con 705 posti, che abbia tutti i servizi necessari ad un nuovo nosocomio che si proietta sul futuro. Da mesi invece regna il silenzio ed oggi si rischia di perdere il treno della speranza, oltre che risorse consistenti; è chiaro che a questo punto non si può più attendere. Non è stato un caso indicare il perimetro urbano della città capoluogo come vincolo entro il quale fare lo studio di fattibilità. Riteniamo che si debba correre ai ripari e spingere affinché a questa opera non si rinunci», ha rimarcato il presidente dell’Opi. «Fermo restando l’investimento per la riqualificazione dell’Annunziata, per la realizzazione della cittadella della salute, con servizi territoriali che aggreghino quelli attualmente sparsi nella città», come più volte annunciato.
