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Occupazione Prendocasa, imminente lo sgombero di Via Savoia e dell’Hotel Centrale

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Rifondazione Comunista e Potere al Popolo puntano il dito contro la politica, la Regione e il silenzio del sindaco di Cosenza. Guccione chiede un tavolo istituzionale

COSENZA – «Ci risiamo. E’ un film già visto che si ripresenta puntuale ogni volta che le istituzioni – che per anni hanno disertato la buona politica e spesso favorito il malaffare! – si affidano al manganello.
Da qualche ora è arrivata la notizia dell’imminente sgombero degli stabili di Via Savoia e dell’Hotel Centrale occupati dai senza casa del comitato Prendocasa. E’ questo il risultato del ministro della malavita Salvini che, come ben sappiamo, ha una certa predisposizione per la guerra ai poveri, per cui ha decretato guerra ai pericolosi senza casa che hanno la colpa di aver occupato e riqualificato immobili inutilizzati, simbolo  della corruzione e dell’abbandono». A scrivere la nota Rifondazione Comunista Cosenza e Potere al Popolo Cosenza
«Per tutto ciò è gravissima la posizione della Regione amministrata da Mario Oliverio che, proprietaria di uno dei due immobili, spinge per lo sgombero. Il Pd si dimostra ancora una volta il peggio della politica, perché la solidarietà agli ultimi vale quando bisogna fingere di essere opposizione al governo per poi, sottobanco, amministrare con le stesse modalità di Salvini. Dove sono finiti gli esponenti alla Enza Bruno Bossio che in queste settimane hanno iniziato una campagna di “selfie solidali” per marcare la loro differenza da Salvini? Cosa dicono ora che centinaia di persone rischiano lo sgombero?
Difronte a tutto questo, la tanto decantanta rivoluzione pentastellata tace. I grillini potrebbero già domani imporre l’apertura di un tavolo tra Prefettura, Ministero e gli attori istituzionali locali, perché la vicenda trovi una soluzione politica e si blocchi lo sgombero. Qualcuno li dovrebbe informare che è finito il tempo della propaganda ed è iniziato quello del governo. A meno che non abbiano delegato totalmente a Salvini la gestione della cosa pubblica, per cui la tanto decantata lotta alla casta si è già trasformata in guerra ai poveri. Vorrebbe dire che basta poco tempo per abituarsi al metodo Pd.
In questo quadro risulta desolante e vergognoso il silenzio del sindaco di Cosenza, evidentemente intento ad inseguire nuovi equilibri e posizioni utili solo al proprio tornaconto, dimentico del tutto dei problemi reali dei suoi concittadini.
Per quanto ci riguarda, come Rifondazione comunista e Potere al Popolo di Cosenza, esprimiamo massima solidarietà agli occupanti e alle occupanti Prendocasa, dichiarandoci già disponibili e pronti a tutte le azioni di sostegno necessarie».

Guccione «Bisogna trovare una soluzione, garantire i diritti di queste persone. Il sindaco di Cosenza chieda  un tavolo istituzionale alla Regione»

«Oltre cento persone, tra cui numerosi bambini, rischiano di trovarsi a breve senza un tetto. Verranno infatti sgomberati, così come ha annunciato il Comitato Prendocasa, gli stabili di via Savoia e dell’ex Hotel Centrale. È una vera e propria emergenza abitativa quella che sta vivendo in questi ultimi anni Cosenza e l’intera Calabria. E le soluzioni provvisorie non bastano a risolvere il problema. Regione e Comune sono obbligate a trovare una soluzione: temi così importanti e delicati come quelli dell’accoglienza, dell’inclusione non possono essere affrontati in maniera strumentale, ma bisogna mettere in atto politiche attive in grado di garantire i diritti di queste persone e di soddisfare bisogni e servizi adeguati – commenta il consigliere comunale e regionale Carlo Guccione-.

Bisogna porre maggiore attenzione sull’emergenza sociale in cui versa la nostra regione anche perché, come certificano i dati dell’ultimo rapporto Istat, la Calabria è prima in Italia in termini di povertà. Una famiglia calabrese su tre (il 35,3%) vive in povertà relativa: un dato otto volte superiore a quello della Valle d’Aosta. Il sindaco di Cosenza chieda immediatamente un tavolo istituzionale alla Regione per trovare una soluzione per queste famiglie e per mettere in atto un piano di interventi per il futuro. Queste persone hanno diritto ad avere una casa e a vivere in modo dignitoso.

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