Carlo Guccione che denuncia una serie di violazioni in merito alla legge. “Quante sono le aziende che hanno preso il 50% dei contribuiti senza aprire neanche un cantiere?” Su 2807 alloggi previsti solo 599 sono quelli completati
REGGIO CALABRIA – «Oggi è grave che un Dipartimento della Regione Calabria sia omissivo rispetto a un dettato normativo ben preciso. È la stessa Regione a violare la legge 36/2018 “Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale”». Non ha dubbi il consigliere regionale Carlo Guccione che denuncia una serie di violazioni in merito alla legge.
Lettera al presidente del consiglio regionale Nicola Irto
È quanto ha scritto il consigliere Carlo Guccione in una lettera indirizzata al presidente del consiglio regionale Nicola Irto e al presidente della quarta commissione consiliare per conoscere le «regioni del perché fino ad oggi non è stata rispettata la chiara ed esplicita norma (art. 8) della legge 36/2008 e sapere perché l’assessore ai Lavori pubblici non ha mantenuto l’impegno preso nel corso del Consiglio regionale annunciando che avrebbe trasmesso finalmente entro il mese giugno una relazione alla Commissione consiliare competente. Relazione che ancora non è pervenuta».
La conta dei danni
«Una situazione allarmante che rischia di consegnare alla Calabria un notevole numero di alloggi di edilizia sociale incompiuti e anche un enorme contenzioso visto che, in corso d’opera, sono state cambiate le condizioni di partenza e i requisiti del bando del 2010 in base alla legge 36/2010, consentendo di diminuire il numero degli alloggi da costruire mantenendo inalterato il finanziamento pubblico ottenuto in seguito alla partecipazione al bando del 2010 per la costruzione di alloggi di edilizia sociale in locazione o in proprietà. È una norma ad personam – denuncia il consigliere regionale – quella approvata nel luglio del 2017 che rischia di aprire una serie di contenziosi. Questa norma non ha avuto né il voto mio, né quello di altri consiglieri. Un altro aspetto sul quale è bene fare chiarezza riguarda l’anticipazione del 50% dell’intero contributo all’impresa o cooperativa sulla base della sola dichiarazione di inizio lavori da parte del beneficiario. Ciò ha comportato addirittura che un’impresa, dopo aver incassato il contributo, a distanza di ben tre anni non ha realizzato nulla, anzi il titolare si è trasferito in Emilia Romagna dove nel frattempo ha avviato un’attività commerciale. La polizza fideiussoria nel frattempo era scaduta. Quante situazioni di questo tipo sono in essere per quanto riguarda gli altri interventi? La Regione ha disposto provvedimenti di controllo in grado di evitare quello che si è verificato fino ad oggi, cioè di incassare il 50% del contributo e non iniziare neanche il cantiere?».
Oltre 110 milioni di euro sono le risorse che ancora oggi non si sono trasformati in alloggi di edilizia sociale
«Cambiare le regole del gioco in corso d’opera della legge 36/2008 e del bando del 2010 sull’edilizia sociale – scrive il consigliere nella lettera – rischia di aprire una voragine che potrebbe causare un grave danno al bilancio regionale. Gli interventi pubblici e privati, a distanza di anni, rischiano di diventare solo dei cantieri che si protrarranno nel corso del tempo senza arrivare alla fine dei lavori, provocando uno spreco di risorse economiche enorme. Oltre 110 milioni di euro sono le risorse che ancora oggi non si sono trasformati in alloggi di edilizia sociale. Basti pensare che su 2807 alloggi previsti, oggi tra riduzioni e revoche siamo arrivati a un totale di 2195, di cui solo 599 sono quelli completati. Le scrivo perché questa grave omissione da parte del Dipartimento impedisce alla Commissione competente – in questo caso la quarta commissione del consiglio regionale – di esercitare la funzione istituzionale di controllo e trasparenza assegnata dalla legge per l’attuazione del programma di edilizia sociale. Le ricordo che nel 2013 venivano sottoscritte dalla Regione Calabria due atti transattivi in merito a dei contenziosi con alcune imprese private che avevano partecipato al bando dell’edilizia sociale. La Regione ha indennizzato queste imprese per circa 3.600.000,00 senza aver aperto un cantiere e messo mattone. Abbiamo bisogno di chiarezza e di far osservare la legge».
