Il nuovo Polo Oncologico del Mariano Santo ha al suo interno due Tac e una Pet dedicate alle patologie tumorali. Il governatore della Regione Calabria presente alla cerimonia ha colto l’occasione per accusare l’amministrazione comunale di ostacolare la costruzione del nuovo ospedale di Cosenza
COSENZA – Taglio del nastro questa mattina a Cosenza per il nuovo Polo Oncologico. Alla presenza di alcune delle autorità cittadine e regionali è stata inaugurata la struttura del Mariano Santo dedicata ai pazienti affetti da patologie oncologiche. Tra le attrezzature di ultima generazione disponibili due acceleratori lineari, due sale bunker, una PET, una TAC (che verrà utilizzata oltre che per le attività preparatorie della radioterapia, anche per la diagnostica cardiaca) e una camera dedicata per la preparazione dei farmaci antiblastici. Le prestazioni saranno erogate cinque giorni su sette dalle 8:00 alle 20:00 nell’unità dedicata diretta da Francesco Indrieri in collaborazione con Francesca Castrovillari fisico medico. A pieno regime i due acceleratori consentono di trattare 100 pazienti al giorno, per un totale di 2800 prestazioni radioterapiche al mese e 33.600 all’anno, per un trattamento radioterapico della durata media di 28 giorni consecutivi con interruzione programmata, perché prevista dai protocolli terapici, il sabato e la domenica. Uno dei due Acceleratori, in particolare, il Versa HD Electa – esegue l’IMRT, ovvero la Radioterapia a fasci modulati: un trattamento di gran lunga meno invasivo di quelli tradizionali che consente di erogare dosi molto più elevate di radiazioni ionizzanti, recando meno danni agli organi limitrofi alla zona trattata. Sono già 6 i pazienti trattati con l’IMRT, ma “prevediamo – dichiara il Direttore Sanitario, Mario Veltri – di aumentare il numero di trattamenti e ridurre così il fenomeno della migrazione”. Il piano di ristrutturazione ha interessato anche i locali della Radioterapia. Come per altre aree sono state curate le opere di umanizzazione. Pareti colorate, fiori stilizzati e sopra l’Acceleratore un cielo azzurro accompagnano il paziente con un approccio rispettoso della sofferenza e delle aspettative di guarigione. Anche l’Unità Farmaci Antiblastici di cui è responsabile Carmela Oriolo, torna quindi a casa dopo essere stato temporaneamente trasferito all’Annunziataristrutturazione del Mariano Santo ai quali è stata data una brusca accelerata, attesa l’esigenza di assicurare ai farmaci chemioterapici un luogo dedicato alla particolarità delle preparazioni.
“Con oggi – dichiara soddisfatto il direttore generale dell’Ospedale di Cosenza Achille Gentile – grazie ad investimenti pari a tre milioni di euro abbiamo completato tutte le tecnologie necessarie per la cura delle patologie neoplastiche. Abbiamo un secondo acceleratore lineare, due sale bunker, una TAC simulatore, una nuova radioterapia e un laboratorio per i farmaci antiblastici. Il paziente nel momento in cui decide di venire a curarsi al Mariano Santo avrà durante tutto il percorso terapeutico qualsiasi tipo di assistenza sia dal punto di vista delle professionalità, sia dal punto di vista delle tecnologie. E’ possibile da questo momento garantire la presa in carico totale della malattia oncologica. Investire in tecnologia, pur nella ristrettezza economica che ci impone il Piano di rientro significa avere meno mobilità sanitaria in uscita. “. “L’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha voluto fortemente acquistare il nuovo acceleratore lineare HD Versa, – spiega Luigi Marafioti dirigente dell’Unità Operativa Complessa di Radioterapia Oncologica – il massimo della tecnologia oggi presente sul mercato. Ci permetterà di fare qualsiasi tipo di trattamento in campo oncologico aumentandone la qualità e diminuendone gli effetti collaterali per i pazienti. Rinnovati anche i locali per la radioterapia in cui vengono curati i tumori solidi per i quali usiamo le radiazioni ionizzanti e raggi X: l’energia a fotoni per i tumori profondi e l’energia ad elettroni per i tumori superficiali. Si può usare dai bambini dai 3 anni a salire per ogni tipo di patologia oncologica”.
IL GOVERNATORE OLIVERIO COGLIE L’OCCASIONE PER POLEMIZZARE SUL NUOVO OSPEDALE DI COSENZA
“In Calabria si può e si deve fare sanità d’eccellenza – ha affermato il governatore della Regione Calabria Mario Oliverio – purtroppo in questi anni continuiamo ad avere una gestione commissariale che non ha dato il passo giusto alla sanità calabrese. Ringrazio il direttore generale dell’Ospedale di Cosenza Achille Gentile che si è impegnato per rimuovere ostacoli e completare una struttura d’avanguardia come il Polo Oncologico che abbiamo inaugurato oggi. Non abbiamo mai abbassato la guardia sulla necessità di potenziare i servizi ai pazienti. Anche se ci siamo posti il problema di realizzare il nuovo ospedale a Cosenza finanziandolo con 250 milioni di euro non abbandoniamo l’esistente e stiamo investendo sulle strutture usate attualmente per migliorarle e portarle a un livello di prestazioni che sia rispondente alle richieste di cura dei cittadini. E’ passato oltre un anno e il Comune di Cosenza non ci ha consentito di sbloccare le risorse per indire la gara d’appalto e avviare il cantiere per la costruzione della nuova Annunziata. Siamo in una situazione di stallo, perché è irresponsabile solo per manovre politiche impedire alla città capoluogo della più grande provincia della Calabria di avere un ospedale efficiente. Un’opera importante per il bene dei cittadini. Il ministro Lezzi, che non è mio amico, ci ha chiesto il perché di questa situazione e io ho detto che ci stiamo lavorando. In realtà a distanza di un anno dalla presentazione dello studio di fattibilità ancora il Consiglio comunale di Cosenza per pronunciarsi nel merito non è stato convocato. Manca la firma del Comune di Cosenza sull’accordo sul sito di Vaglio Lise indicato come luogo in cui edificare il nuovo ospedale”. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il Questore di Cosenza Giovanna Petracca, il medico capo della Polizia Loredana Castellano, il vice capo di Gabinetto Vito Turco, il rettore dell’Università della Calabria Gino Mirocle Crisci e l’assessore regionale alla cultura Maria Francesca Corigliano.
