L’uomo ritenuto tra i più affidabili della cosca era incaricato di gestire i carichi di droga provenienti dal Sudamerica. Sfuggito all’arresto quest’estate è stato rintracciato in una struttura alberghiera con la moglie e la figlia
SANT’EUFEMIA D’ASPROMONTE (RC) – All’alba di stamane in contrada Petrulli di Sant’Eufemia d’Aspromonte i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, con la collaborazione dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, hanno rintracciato e tratto in arresto Pietro Raso. Il 29enne pregiudicato di Rosarno è ritenuto elemento di rilievo della cosca Cacciola-Grasso, articolazione territoriale della ‘ndrangheta radicata nella Piana di Gioia Tauro e riconducibile alla società di Rosarno del mandamento tirrenico della provincia di Reggio Calabria. Raso era latitante dal 9 luglio allorquando si sottraeva ad un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica–Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni
La cattura di oggi è giunta all’esito di un’ininterrotta attività info-investigativa avviata all’indomani dell’operazione “Ares”, che il 9 luglio scorso ha consentito di sottoporre a fermo di indiziato di delitto 32 soggetti, ritenuti essere gli elementi di spicco delle articolazioni territoriali della ‘ndrangheta Cacciola e Cacciola Grasso, entrambe attive in Rosarno, e il successivo 2 agosto a dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei predetti personaggi e di ulteriori 7 persone. Le ricerche avviate subito dopo l’operazione hanno permesso di individuare una dépendance di pertinenza di una struttura ricettiva in contrada Petrulli di Sant’Eufemia d’Aspromonte, quale possibile rifugio del latitante. I prolungati servizi di osservazione del sito hanno consentito ai Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di effettuare un intervento congiunto oggi nelle prime ore della mattina sorprendendo Raso Pietro insieme alla propria moglie e alla figlia di pochi anni di età. Quest’ultimo alla vista dei militari non ha opposto resistenza. Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita all’interno del rifugio sono stati rinvenuti numerosi viveri di conforto necessari per la prosecuzione dello stato di irreperibilità. All’esito degli adempimenti di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria-San Pietro, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
