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Duplice omicidio a Davoli, interrogato l’ex di Francesca Petrolini

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Francesca Petrolini la donna di 53 anni uccisa ieri sera a Davoli Superiore all’interno della sua tabaccheria con il compagno Rocco Bava, in passato avrebbe ricevuto minacce da un ex fidanzato

 

DAVOLI (CZ) – I carabinieri, dopo una nottata di ricerche, hanno rintracciato l’ex convivente di Francesca Petrolini, la donna di 53 anni uccisa ieri insieme al nuovo compagno, Rocco Bava, di 43, nella tabaccheria a Davoli di proprietà di lei. Si tratta di un 67enne, G.G., cognato della donna. Dopo essere rimasta vedova, Francesca Petrolini, aveva allacciato una relazione con il fratello del marito. L’uomo era a casa di un amico a Davoli. E’ stato portato in caserma per l’interrogatorio. Al momento non ci sarebbero provvedimenti.

Le minacce precedenti al delitto dopo la chiusura della relazione

L’uomo non aveva accettato la fine della relazione e per questo l’aveva più volte minacciata. La circostanza adesso al vaglio degli investigatori che intendono accertare se il 67enne dalle minacce sia passato all’azione. Francesca Petrolini, uccisa assieme al suo attuale compagno Rocco Bava, di dieci anni più piccolo, nella tabaccheria di proprietà della donna a Davoli Superiore, piccolo centro sulla costa ionica catanzarese, aveva chiesto aiuto per quelle minacce dell’ex fidanzato. Le indagini puntano a stabilire se l’omicidio possa essere legato proprio a queste circostanze. Quel che è certo è che la donna e il suo compagno sono stati uccisi a bruciapelo uno dopo l’altro, ad un giorno dalla vigilia di Natale.

La coppia si trovava nella tabaccheria di lei. Lui, residente a Simbario, nel vibonese, dove aveva un autolavaggio, era andato a trovarla ed erano insieme. Improvvisamente nell’esercizio è entrato un uomo che ha sparato contro la donna uccidendola sul colpo. Bava ha cercato di fuggire, è uscito dal locale ma la sua fuga è durata poco, interrotta da due colpi di pistola. L’uomo è caduto in terra e a nulla è valso l’intervento dei sanitari: è’ morto poco dopo il loro arrivo a causa della gravità delle ferite riportate.

Sia Petrolini che Bava erano erano separati e da alcuni mesi avevano allacciato una relazione sentimentale. Sulla pagina Facebook di lui c’è una foto che li ritrae insieme, sorridenti, in un post di auguri per Natale. Un sorriso innocente che però potrebbe aver acceso qualcosa nella mente malata di qualcuno. Forse di chi non accettava la fine della relazione. Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi ma è un fatto che hanno cominciato a scavare nella vita privata della donna e nelle sue relazioni passate, sentendo familiari e amici.

Un killer con due armi

Dalle indagini è emerso che a fare fuoco sia stata una sola persona ma questa,  avrebbe utilizzato due armi, un fucile ed una pistola calibro 7,65. Il particolare è emerso dalla ricostruzione fatta dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Soverato, guidati dal tenente Fabrizio Bizzarro, che conducono le indagini insieme ai colleghi del Comando provinciale di Catanzaro.

La donna è stata raggiunta da due colpi al torace, mentre l’uomo da quattro, tre al torace ed uno alla testa. Gli investigatori hanno anche accertato che Rocco Bava non ha tentato di fuggire prima di essere colpito come era stato ipotizzato in un primo momento, ma è stato ferito mortalmente all’interno della tabaccheria della compagna. Poi si è trascinato fuori dall’esercizio dove è stato trovato dai sanitari del 118 il cui intervento è stato vano.

 

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