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Verona – Cosenza, al Bentegodi affisso uno striscione sul caso del cane Angelo

stadio Bentegodi striscione angelo

“Noi Centopercentoanimalisti riteniamo che lo sport non sia una cosa a parte, avulsa da quel che succede nella società civile”.

 

VERONA – Sono i militanti di Centopercentoanimalisti ad aver apposto ad uno dei cancelli di ingresso dello stadio Bentegodi di Verona uno striscione sul caso dei ragazzi di Sangineto che hanno ucciso il cane Angelo. “Con diverse azioni in occasione di partite di basket e di calcio, nelle quali giocavano la squadra di Trento (le Orse ammazzate) e di Siena (il palio assassino). E il 28 gennaio a Verona – scrive il movimento – giocherà la squadra del Cosenza. Nella provincia di Cosenza c’è il paese di Sangineto, tristemente famoso per l’orribile fine del cane Angelo, seviziato e ucciso da quattro giovani che hanno postato il video sui social, come una bravata di cui vantarsi: Giuseppe Liparoto, Luca e Francesco Bonanata, Nicholas Fusaro”.

“Chiaramente, non riteniamo responsabile tutta la provincia – scrivono i militanti – però all’epoca le reazioni di condanna locali furono poche e deboli. Nel paese di Sangineto ci fu chi cercò di minimizzare la gravità del fatto, per primo il sindaco, molti espressero solidarietà ai quattro infami, nessuno condannò apertamente: un’omertà schifosa. I quattro mostri hanno ricevuto una condanna ridicola, non hanno fatto nemmeno un giorno di galera. Per non far dimenticare la vergogna di Sangineto, il movimento Centopercentoanimalisti, nella notte tra il 22 e 23 gennaio, ha affisso sulla cancellata (gradinata ospiti) dello Stadio Bentegodi di Verona uno striscione enorme diretto a chi, in quella provincia, non ha fatto nulla, ma soprattutto ricordando chi sono quei criminali”.

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