Site icon quicosenza

San Fili: la misteriosa morte di Giuseppe al vaglio del Gup

uomo asiatico depresso che si siede vicino alla parete 33842 134 626x400 1

Il quarantacinquenne fu ritrovato cadavere all’interno della sua abitazione in cui viveva da anni solo

 

SAN FILI (CS) – La morte di Giuseppe Serra, quarantacinquenne di San Fili, in provincia di Cosenza, continua a destare sgomento ed incredulità. Il suo cadavere fu ritrovato nel novembre del 2017 all’interno dell’abitazione in cui lo stesso Giuseppe viveva da anni da solo, dalle forze dell’ordine allertate da alcuni conoscenti che da giorni, per come era solito fare, non lo vedevano gironzolare per le vie del piccolo paese dell’hinterland cosentino. I militari, una volta entrati nell’appartamento, non poterono fare altro che constatare la presenza del suo corpo ormai privo di vita. Del fatto fu informata la Procura della Repubblica di Cosenza la quale dispose il sequestro della salma e gli opportuni accertamenti medico legali relativi alla causa del decesso ed alla sua tempistica. L’autopsia rivelò che la morte del quarantacinquenne fu provocata da denutrizione e disidratazione. Alla luce di ciò ben quattro persone, tre familiari e il medico curante, sono state iscritte nel registro degli indagati con la grave accusa di abbandono di persona incapace aggravato. L’ipotesi, sostenuta dalla Procura, infatti, è che la morte di Giuseppe sia comunque da ricondurre allo stato di abbandono in cui versava da diverso tempo. 

 

 

La vita di Giuseppe Serra, comunque, era già purtroppo connotata da anni da una sua progressiva malattia mentale che lo aveva portato, ormai da diverso tempo, ad isolarsi completamente dai suoi familiari e dalla comunità in cui viveva. Ciò era noto sia ai servizi sociali, che già in passato avevano segnalato la sua patologia, sia alle autorità sanitarie territorialmente competenti. Quest’ultime, infatti, avevano avuto Giuseppe in cura, ma con esiti piuttosto modesti, visto il rifiuti di Giuseppe di seguire le cure necessarie a placare i sintomi della propria malattia. A San Fili, tuttavia, raccontano di averlo vista per le strade del paese pochissimi giorni prima del ritrovamento del suo cadavere e questo sembrerebbe mettere in discussione alcuni importanti elementi dell’intera indagine. Una storia, quella di Giuseppe Serra, molto complessa e difficile da ricostruire, in cui si evidenziano i limiti e i vuoti normativi in tema di malattia mentale. L’intera vicenda, quindi, almeno nei suoi risvolti penali, passa ora alle aule di giustizia. Toccherà infatti domai al Gup di Cosenza esaminare le posizioni degli indagati, difesi dagli avvocati Vincenzo Adamo, Saverio Francesco De Bartolo e Angelo Nicotera, e il loro reale ruolo nel suo tragico epilogo.

 

Immagine di repertorio

Exit mobile version