Positivi risultati conseguiti dalle Forze di Polizia nelle attività di contrasto al fenomeno della criminalità organizzata
REGGIO CALABRIA – Il Prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari ha incontrato il deputato Stefano Vignaroli, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali, accompagnato da una delegazione formata dai Deputati Chiara Braga, Tullio Patassini Renata Polverini, Alberto Zolezzi e dai senatori Andrea Ferrazzi e Fabrizio Trentacoste. I componenti dell’organismo parlamentare sono stati impegnati in una serie di audizioni. “Si è trattato di un momento istituzionale di particolare rilievo – è detto in un comunicato della Prefettura – al quale erano presenti il questore Maurizio Vallone, il vicecomandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Stefano Romano, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Flavio Urbani, il Direttore marittimo interregionale della Calabria e della Basilicata tirrenica, Giancarlo Russo. Il Prefetto, nell’occasione, ha sottolineato i positivi risultati conseguiti dalle Forze di Polizia nelle attività di contrasto al fenomeno della criminalità organizzata”.
“Ringraziamo la Commissione per l’attenzione che dimostra verso questo territorio in relazione a tutta una serie di vicende, molte delle quali sono già oggetto di processo, in fase di dibattimento presso i Tribunali di Palmi e di Reggio Calabria e una panoramica sul ciclo generale del traffico di rifiuti nel distretto di Reggio Calabria”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri all’uscita dall’audizione con una delegazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. “Nel confronto con i parlamentari – ha aggiunto Bombardieri – ho accennato all’inchiesta di questa Procura che ha portato, nel settembre scorso, al sequestro di alcuni depuratori. Su questi impianti sono in corso alcuni provvedimenti da parte di determinati settori della Regione per riportare nella norma i sistemi serviti dai depuratori sequestrati. La situazione di cui si è parlato è quella che emerge dai processi che sono ancora in corso presso il Tribunale di Palmi e dalle relative indagini”.
Vignaroli: “Una questione molto complessa”
“Dalle prime audizioni è emerso un quadro gravissimo per quanto riguarda la depurazione delle acque. In molti casi gli scarichi finiscono direttamente nei fiumi o in mare senza nessun trattamento, e quando i depuratori esistono sono spesso malfunzionanti o non ben collegati alla rete fognaria, se non addirittura inattivi”. Lo ha detto il presidente della Commissione Ecomafie, Stefano Vignaroli, commentando l’esito delle audizioni svoltesi oggi nella Prefettura di Reggio Calabria. “In un quadro così critico – ha aggiunto Vignaroli – non esiste, tuttavia, nemmeno un catasto delle acque reflue, nonostante l’alto numero di agglomerati sotto procedura di infrazione. Faremo degli approfondimenti per quanto riguarda i controlli ordinari, sia sui depuratori, sia sugli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, che competono ad Arpacal e agli altri soggetti preposti e che non appaiono adeguati”.
“Il quadro che avevamo sulla Calabria non era molto chiaro. Siamo venuti qui per avere un contatto diretto. E’ prematuro ora fare ora un bilancio. E’ sicuramente una questione molto complessa e se vogliamo anche disastrata, sia per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, sia per quanto riguarda i reflui delle acque di depurazione” – continua il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli parlando con i giornalisti durante una sospensione dei lavori di audizione avviati in mattinata nella Prefettura di Reggio Calabria. “Abbiamo sentito l’Arpacal – ha aggiunto Vignaroli – e siamo un po’ perplessi perché, anche sentendo le Procure, non viene fatta attività di controllo ordinaria. C’è una grave carenza di personale.
Spesso sono le Procure che mandano a fare dei controlli e quindi questo va a discapito dei controlli ordinari. Ma più in generale bisogna anche capire bene i flussi di rifiuti che spesso finiscono in siti abusivi, non sono completi di autorizzazione e sono oggetto di ordinanze regionali che, diciamo, bypassano le regole. Addirittura l’Arpacal ci ha detto che non sa neanche se le stesse ordinanze vengono effettivamente applicate”. “Penso che cosi – ha detto ancora Vignaroli – non si possa andare avanti. Noi sentiremo anche a Roma il Commissario nazionale per la depurazione delle acque. E’ sicuramente uno stato abbastanza desolante. Abbiamo il dovere di costruire un quadro complessivo della situazione. Poi ci sarà tempo e modo di capire quali sono le situazioni maggiormente preoccupanti. Cercheremo di avere più materiale possibile ed essere anche di stimolo e di aiuto per le Procure”.
