Alcune amministrazioni comunali hanno subito anche due scioglimenti e in diciassette casi, persino tre.
ROMA – Un quadro allarmante quello che emerge dal Report “Lo scioglimento dei Comuni per mafia. Analisi e proposte” presentato oggi da Avviso Pubblico, rete di Enti locali e Regioni contro le mafie. In Italia sono 62 le amministrazioni locali, colpite da più di un decreto di scioglimento per infiltrazione e condizionamento della criminalità organizzata. Di queste, 45 hanno subito due scioglimenti, mentre 17 ne hanno subiti ben tre. Il Report “Lo scioglimento dei Comuni per mafia. Analisi e proposte” presentato oggi da Avviso Pubblico, rete di Enti locali e Regioni contro le mafie fotografa amministrazioni locali colpite da più di un decreto di scioglimento che sono in particolare in Calabria e in Campania:
Arzano (sciolto nel 2008, 2015 e 2019);
Briatico (2003, 2012, 2018);
Casal di Principe (1991, 1996, 2012);
Casapesenna (1991, 1996, 2012);
Gioia Tauro (1993, 2008, 2017);
Grazzanise (1992, 1998, 2013);
Lamezia Terme (1991, 2002, 2017, quest’ultimo poi annullato);
Marano di Napoli (1991, 2004, poi annullato, 2016);
Melito di Porto Salvo (1991, 1996, 2013);
Misilmeri (1992, 2003, 2012);
Nicotera (2005, 2010, 2016);
Platì (2006, 2012, 2018);
Roccaforte del Greco (1996, 2003, 2011);
San Cipriano d’Aversa (1992, 2008, poi annullato, 2012);
San Ferdinando (1992, 2009, 2014);
San Gennaro Vesuviano (2001, 2006, poi annullato, 2018);
Taurianova (1991, 2009, 2013).
Prendendo in considerazione la dimensione demografica dei Comuni interessati da provvedimento dissolutorio, lo studio rileva come, da un punto di vista meramente quantitativo, gli scioglimenti abbiano finora colpito in maniera pressoché equivalente enti di dimensione medio-piccola. Se però si rapporta tale dato col numero di Comuni piccoli, medi e grandi presenti in Italia, emerge chiaramente che ad essere sciolti proporzionalmente di più sono gli enti medio-grandi, con oltre il 13% di quelli aventi popolazione superiore a 20mila abitanti sciolti almeno una volta.
il report è stato presentato oggi nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, a Roma, ed il libro, partendo dalla fotografia numerica della situazione, propone un’articolata riflessione sull’utilizzo dello strumento preventivo nelle varie fasi politiche del nostro Paese. In un quadro di natura sistemica, Avviso Pubblico ha inteso verificare quali sono i punti di forza e di debolezza della normativa attualmente in vigore, con il duplice intento, da una parte di accendere una discussione pubblica e, dall’altra, di instaurare un dialogo con il legislatore, finalizzato a presentare delle proposte di riforma concrete che appaiono quanto mai necessarie.
