Site icon quicosenza

Ferriti di zinco terrorizzano il litorale jonico cosentino

cassano 1 1

L’appello di un ingegnere stanco di vedere morire i propri concittadini

 

CASSANO ALLO JONIO (CS) – Nelle 44 aree del Paese inquinate oltre ogni limite di legg i tumori sono aumentati anche del 90% in soli dieci anni. Si attende una bonifica che non arriva, mentre sono 6 milioni le persone esposte a rischio malattie. «Nei Comuni di Cassano allo Jonio, Cerchiara di Calabria e Crotone – fa notare l’ingegnere Francesco Gallo nel suo appello in cui sollecita i commissari di Cassano allo Jonio ad intervenire citando il dossier di Gianni Lannes – il Decreto di perimetrazione del SIN elenca la presenza delle seguenti tipologie di impianti: chimico, discariche con rifiuti tossici. Gli eccessi sono evidenti in particolare tra gli uomini per i quali, oltre alla mortalità per tutte le cause, risultano in eccesso tutti i tumori, le malattie dell’apparato circolatorio, respiratorio e genitourinario. Nelle donne, oltre alla mortalità per tutte le cause, è in eccesso quella per malattie dell’apparato digerente. Un eccesso della mortalità per malattie dell’apparato respiratorio negli uomini. Signori Commissari, Crotone Cassano e Cerchiara; individuate, tra le aree SIN più’ inquinate d’Italia è ormai un dato certo e inconfutabile. Intanto, le ferriti di zinco continuano a provocare tumori e morte a Cassano Jonio, nessuno ne parla. Proprio recentemente, un infermiere Francesco Caputo, che opera presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, dov’è pure delegato sindacale, ha lanciato l’allarme. “Troppi casi di tumori tra pazienti dai 40 ai 60 anni, dell’Alto Jonio, che chiedono cure presso le strutture di Milano. Da Alessandria del Carretto a Trebisacce per arrivare a Corigliano-Rossano e al resto della Sibaritide, aumentano i casi di leucemie, tumori ai polmoni, all’esofago, all’apparato orofaringeo, alla prostata.

 

 

Carissimi Commissari, le aree sottoposte a sequestro in località Lattughelle, nel comune di Cassano Jonio, da novembre 2013 rimangono inalteratamente ignorate; le ferriti sepolte non si toccano sono oggetto di sequestro cautelativo dalla Procura di Castrovillari, mentre la gente si ammala e muore di cancro in tutta la Sibaritide. Tutti complici silenti, un’omertà inaudita e subdola da parte delle istituzioni contro ogni pur minimo intervento di risanamento e bonifica del sito inquinato. Intanto a Cassano ci si ammala di tumore alla pleura, e i melanomi killer colpiscono a tutte le età; nessun esame epidemiologico ordinato e richiesto agli enti preposti è stato eseguito (perché forse inopportuno), nonostante gli accertamenti del consulente della Procura del Tribunale di Castrovillari dichiara la presenza di Cadmio, Zinco, Arsenico e Ferro in quantità 100 volte superiore ai limiti tollerati. Carissimi Commissari, sono stati delapidati nel corso 2013/2014  4.700.000 euro (mentre se ne chiedevano 15.000.000 di euro dalla precedente amministrazione in un concordato preventivo) in concessioni e finanziamenti inopportuni per opere pubbliche solo inutili; per un risarcimento che la Sindyal ha consegnato nel 2013 all’amministrazione di Cassano Jonio (giunta Papasso) per risarcimento danno d’immagine e di cui risultano agli atti del comune, tutta la rendicondazione delle somme utilizzate, e non un solo euro, è stato speso per un’indagine e/o un risarcimento, contributo a famiglie e pazienti colpiti da malattie inguaribili, ma solo qualche contributo ad associazioni non profit. Vergogna istituzionale, la gente continua a morire e l’omertà delle istituzioni preposte, cari Commissari, vive in un assordante silenzio. Bene, questo è tutto quello che ci meritiamo dalla gestione della cosa pubblica; perché nessuno dice che a Cassano, ancora 18.000 tonnellate di ferriti di zinco sono sepolte in località Lattughelle e chi sa in quanti altri posti interrate ed occultate scorie tossiche in fondazioni di piazzali e scuole pubbliche?

 

 

Quelle non pericolose sono quelle riconducibili al CIC, che hanno interrato impropriamente, anche nei piazzali delle scuole ha spiega l’Ingegnere Vincenzo Voce di Crotone, che si occupa del problema bonifica da diversi anni, ed in più occasioni ha ribadito la necessità di intervenire sul territorio con una bonifica integrale, e non una semplice, quanto inefficace messa in sicurezza. La possibilità di vedere le analisi chimiche delle scorie ritrovate a Cassano che sono convinto non sono state trasportate come ferriti di zinco, ma qualche impresa locale le ha sicuramente miscelate con terra e successivamente interrate nella Sibaritide. Di sicuro queste scorie pericolosissime non sono uscite dallo stabilimento per andare in discarica (e già questo è un reato ambientale gravissimo), e tanto meno potevano essere utilizzate come sottofondo stradale. Dal punto di vista processuale, la storia delle scorie riconducibili al CIC si è conclusa con un nulla di fatto. Nessuno ne parla, neanche i Commissari; che informati e a conoscenza di un processo in corso presso il Tribunale di Castrovillari alla seconda udienza, in cui lo stesso comune non risulta costituito parte civile, come se quanto accaduto sul territorio del comune di Cassano, non vede coinvolti i propri interessi nelle morti dei cittadini. Che tristezza non hanno nessuno mosso un solo dito per promuoverne una qualche iniziativa d’ indagine o qualunque provvedimento di prevenzione verso i cittadini, rivolto all’ambiente circostante e/o a coloro che sono stati coinvolti dalla presenza della tossicità e della contaminazione delle falde acquifere in tutti questi anni. Ma scusate cari Commissari, solo a Cassano si continua a morire di ferriti di zinco, ancora nessuno si muove per le 18.000 tonnellate di rifiuti tossici sepolti e/o utilizzati, senza nessuna precauzione, e intanto si muore in silenzio?».

 

Exit mobile version