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Cosenza, Pastore e Spadafora: «non prendiamo lezioni dalle “Cassandre di turno”»

Spadafora Pastore e Occhiuto

Continua il botta e risposta sulla sentenza della Sezione regionale della Corte dei Conti relativa alla situazione delle casse del Comune di Cosenza. A prendere le difese del sindaco Loredana Pastore e Gisberto Spadafora

 

COSENZA – L’assessore alle Attività economiche e produttive della città di Cosenza, Loredana Pastore e il consigliere comunale di Cosenza, Gisberto Spadafora attaccano le Cassandre che sperano nel dissesto dopo esserne state le artefici. “Leggiamo in queste ore reazioni scomposte sulla sentenza della Sezione Regionale della Corte dei Conti, quasi che qualcuno sia felice che venga dichiarato il dissesto per Palazzo dei Bruzi. Certamente non possiamo sottovalutare una vicenda così complessa, ma nemmeno prendere lezioni da chi ha originato la voragine nei conti del Comune”.

“Ricordiamo – scrivono – che quando Mario Occhiuto si è insediato nel 2011 si è trovato di fronte ad un bivio: o dichiarare subito il dissesto o accedere alla nuova normativa sul pre-dissesto. Si è scelta responsabilmente questa seconda strada avviando un’opera di risanamento faticosa e resa ancora più complicata dal sorgere di tanto in tanto di nuovi debiti prima occulti. Lo sforzo per il risanamento finanziario è stato importante perché si è cercato di garantire comunque alla Città i servizi, mentre attraverso fondi europei e comunitari si rendeva Cosenza sempre più attrattiva”.

“Vista la situazione, dunque, la sentenza dei magistrati contabili calabresi era quasi scontata. Ma alle “Cassandre di turno” suggeriamo di raffreddare per il momento i loro entusiasmi perché il dissesto non è stato ancora dichiarato. Un altro giudice dovrà esprimersi e sono le Sezioni Riunite della Corte dei Conti che già nel 2014 hanno ribaltato i pronunciamenti dei giudici calabresi accogliendo i rilievi del Comune. Invitiamo tutti dunque alla prudenza e soprattutto ad evitare su un tema così delicato la strumentalizzazione politica. Ci saranno tempi e temi su cui confrontarci politicamente ma solo chi è a corto di argomenti può tifare per un epilogo che, dimenticandolo, lui stesso ha determinato, e che sarebbe una vera iattura per la Città e per i cittadini”.

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