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“Prisoners Tax”, usavano figli per consegnare la droga. I soldi alle famiglie dei detenuti

Droga Catanzaro

Il nome dell’operazione nasce dal fatto che gli introiti del traffico di sostanze stupefacenti erano destinati al sostentamento dei detenuti della famiglia Procopio, ristretti in varie carceri italiane. A Gasperina, piccolo centro in provincia di Catanzaro, l’attività di spaccio era gestita da un’intera famiglia tra le mura domestiche

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CATANZARO –  “Una famiglia a Gasperina era composta da padre, madre e figli, alcuni dei quali minori. Questi ultimi si sono trovati a subire passivamente queste condotte, assistendo all’attività di spaccio e in alcuni casi costretti a portare  lo stupefacente. La conferma di questo ‘modus operandi’ – ha sostenuto il comandante dei carabinieri di Soverato – l’abbiamo avuta nel momento dell’arresto di padre e madre, che avevano pensato bene di occultare la sostanza stupefacente all’interno della stanza dei propri figli. Questo è un dato piuttosto allarmante”.

Lo ha rivelato il comandante della Compagnia dei carabinieri di Soverato, capitano Gerardo De Siena, nel corso della conferenza stampa sull’operazione “Prisoners Tax” che ha portato a numerosi arresti per traffico di droga nel Catanzarese.  Dalle indagini è emerso anche che i proventi illeciti erano utilizzati per il sostentamento di detenuti per associazione di tipo mafioso, appartenenti alla cosca Procopio-Mongiardo, reclusi in diversi istituti penitenziari in Italia. Nel corso delle indagini altre 12 persone sono state arrestate in flagranza di reato, sequestrando oltre 7 chilogrammi di stupefacente di vario genere. Stamani, all’esito delle perquisizioni, sono stati arrestati in flagranza di reato due persone, trovati in possesso di oltre 160 grammi di droga.

Introiti del traffico per le famiglie dei detenuti

Il nome in codice del blitz  nasce dal fatto che gli introiti del traffico di sostanze stupefacenti erano destinati al sostentamento dei detenuti della famiglia Procopio, ristretti in varie carceri italiane. Il comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro Pecci ha anche legato questa operazione all’inchiesta “Last Generation” dello scorso 24 giugno, con la quale è stata sgominata un’altra organizzazione dedita al traffico di sostanze stipe facenti nel comprensorio del Soveratese, rimarcando “l’importanza di una risposta delle forze dell’ordine in un periodo dell’anno nel quale in questa area della Calabria c’è un consistente aumento di turisti, anche giovani”.

Agghiacciante controllo del territorio

Secondo il comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, inoltre, “era agghiacciante la capacità di controllo del territorio da parte dell’organizzazione, che aveva messo le mani su tutti i settori economici, a partire dal taglio boschivo, e ricorreva a metodi violenti per riscuotere i propri crediti, come conferma – ha reso noto il colonnello Pecci – una richiesta estorsiva ineluttabile nei confronti dei genitori di un assuntore di droga, costretti a estinguere il debito del figlio sotto una minaccia pesante e incombente”.   Ulteriori dettagli dell’inchiesta  sono poi stati forniti dal comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro, tenente  colonnello Giuseppe Carubia, per il quale “non è stata riconosciuta l’aggravante dell’articolo 7, ma è evidente la riconducibilità  di questa organizzazione alla famiglia Procopio-Mongiardo, già riconosciuta come cosca nel 2014 in sede giudiziaria”,  e dal comandante della compagnia di Soverato, capitano Gerardo De Siena, che ha illustrato alcuni numeri dell’indagine, avviata nel 2016: gli oltre sette chili di droga sequestrati e le cento transazioni, tra cessioni di droga a e pagamenti, censite e scoperte dai militari dell’Arma.

“I nostri carabinieri di Catanzaro hanno portato a termine una vasta operazione che si è conclusa con 25 arresti per estorsione e traffico di droga”. Lo scrive il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo. “Nessuna tregua – aggiunge – alla criminalità grazie al prezioso lavoro dei nostri ragazzi in uniforme. Sempre dalla parte dei cittadini onesti!”.

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