Conclusa la riunione a Lamezia Terme. Oliverio “il centrosinistra calabrese è quello che oggi è qui. Se il Pd ha un nome lo tiri fuori. Rimango ancora in attesa di conoscere l’eventuale proposta che intendono avanzare il commissario regionale e la segreteria nazionale del mio partito. Per il voto proporrò la data del 26 gennaio 2020“
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LAMEZIA TERME (CZ) – Lo stesso Oliverio aveva definito l’appuntamento di oggi pomeriggio a Lamezia Terme come una sorta di ‘Leopolda calabrese’, convocata alle 15:00 nella sede della societa’ Dinamica Srl (ex Sir) con con quella parte della coalizione di centrosinistra legata al Presidente, comprese liste civiche, forze progressiste e una parte del Pd locale (tantissimi sindaci) ma oramai logorato dalla divisione con il nazareno. Una frattura che oramai sembra insanabile a meno di clamorosi colpo di scena e che con molta probabilità, farà si che alle prossime regionali ci saranno due candidati del centrosinistra. Elezioni che il presidente proporrà per il 26 gennaio 2020.
Oliverio “è qui il vero centrosinistra calabrese”
E a margine dei lavori dei tavoli tematici del centrosinistra, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, da settimane in polemica con il suo partito che non intende ricandidarlo, ha ribadito le sue posizioni e preoccupazioni “oggi vedo che oltre all’assenza di una proposta di candidato, il PD si ritrova in un preoccupante isolamento. Il centrosinistra che sostiene la mia candidatura, con la convenzione programmatica di oggi assume la responsabilità di parlare dei problemi della Calabria e definire un programma partecipato su cui realizzare un un’impegno di governo, da un ulteriore contributo alla messa in campo di uno schieramento elettorale capace di competere per vincere e poi governare bene. Il centrosinistra calabrese – ha detto Oliverio – è quello che oggi è qui. Sono presenti tutte le forze riformiste, laiche, liberali, socialiste, democratiche e progressiste. Insieme a loro tante espressioni civiche, competenze, professionalità e una folta rappresentanza della imprenditoria produttiva. La location scelta per questo incontro (una nuova azienda insediata nel vecchio complesso ex Sir, realizzato ma mai entrato in produzione, ndr) è essa stessa il simbolo della Calabria del riscatto, del cambiamento e della innovazione. Al centro della nostra attenzione – ha spiegato Oliverio – è stata data esclusiva centralità alla Calabria: il nostro impegno oggi è rivolto a proiettare lo sforzo di governo di questi ultimi cinque anni verso il compimento di un ciclo che, nella prossima legislatura, dovrà essere utile alla fuoriuscita da una crisi storica e consentire alle giovani generazioni di poter investire per il loro futuro sulla Calabria”.
.”Senza confronto e senza dialogo si fanno solo sfaceli”
Oliverio si è detto “un po’ emozionato per la partecipazione e la numerosa presenza di iscritti, dirigenti sindaci ed amministratori del mio partito, del PD. Dispiace – ha aggiunto – che il commissario nominato da Roma non sia anch’egli presente. Senza confronto e senza dialogo si fanno solo sfaceli. Non c’è una azione trasparente. Si lascia prevalere il non detto. Pur se non mi rendo conto del perché di un diniego alla richiesta della mia candidatura avanzata da oltre 250 sindaci, dalla maggioranza dei circoli territoriali del PD e dalla coalizione di centrosinistra, rimango ancora in attesa di conoscere un’eventuale proposta di candidato presidente che intendono avanzare il commissario regionale e la segreteria nazionale del mio partito. Siamo in presenza di un gravissimo ritardo. Ormai il tempo è stretto, manca poco tempo alla presentazione delle liste. Se il commissario intende avanzare una candidatura meno divisiva, una candidatura che abbia più forza per aggregare una coalizione ancora più larga e plurale tiri fuori il nome. Si decida in Calabria – ha detto – e secondo le regole democratiche”.
Proporrò voto il 26 gennaio
“In questi giorni, tra domani e dopodomani, chiederò un incontro ai presidenti delle Corti d’appello e mi determinerò sulla data delle elezioni regionali in Calabria. Proporrò la data del 26 gennaio, perché – ha proseguito Oliverio – ritengo che sia necessario dare il giusto tempo. L’ho detto in altre occasioni, anche in Consiglio regionale: non sono per utilizzare un mio vantaggio, come se fosse una partita a scacchi. Qui stiamo parlando della Calabria, e con grande responsabilità, sin dal primo momento, ho detto – ha rilevato il governatore – che non avrei fatto e non farà una scelta sulla base di accorgimenti tattici, ma sulla base di una valutazione che deve consentire a tutti di preparare bene la competizione elettorale. Non appartiene alla mia cultura – ha concluso Oliverio – il gioco tattico sulla pelle di un territorio“.
