Il blitz è scattato alle prime ore di questa mattina con i militari del ROS, del Gruppo di Locri, nonché dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno dato esecuzione a 8 misure cautelari
REGGIO CALABRIA – Quattro persone sono finite in carcere e le altre 4 sono state raggiunte da un provvedimento di obbligo di dimora nel paese di residenza. In manette sono finiti Luca Benci di 33 anni, Giorgio Violi di 43, Salvatore Sainato di 62 anni e Cosimo Ursino di 34. L’operazione denominata Green Day è frutto di un’attività d’indagine condotta dai militari dell’Arma, attraverso cui è stato possibile disarticolare un’organizzazione composta da un gruppo di soggetti dedito a una serie di reati fra cui, principalmente, la coltivazione di numerose piantagioni disseminate negli agri di Gioiosa Jonica, Grotteria e Martone, nonché il relativo traffico degli ingenti quantitativi di sostanza stupefacente prodotta.
Le indagini, dirette dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo, e dai Sostituti Procuratori Simona Ferraiuolo e Francesco Tedesco, sono state condotte grazie ad una copiosa attività di intercettazione, in aggiunta a numerosi servizi di osservazione e pedinamento da parte sia dei Cacciatori di Calabria, nonché dei reparti investigativi dell’Arma. Importanti per le indagini, peraltro, sono state le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno avvalorato le investigazioni degli inquirenti.
I reati contestati a vario titolo da parte degli inquirenti riguardano il reato di associazione di stampo mafioso, l’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanza stupefacente, nonché il reato di estorsione aggravato dall’essere stato commessa da persone appartenenti ad associazione mafiosa.
In base alle attività condotte, si è avuto modo di accertare che i soggetti, contigui alla cosca Ursino operante nel territorio di Gioiosa Jonica e aree limitrofe, avvalendosi della forza intimidatrice dell’organizzazione, erano dediti all’attività di produzione e commercio della sostanza stupefacente, assicurando così alla consorteria criminale di riferimento un ingente flusso di denaro in grado di rimpinguare il patrimonio e agevolarne in tal modo il controllo del territorio.
A dimostrazione della capacità operativa della consorteria, i militari sono riusciti a sequestrare in numerose perquisizioni oltre 5 mila piante di marijuana, nonché circa due quintali di stupefacente, nonché migliaia di semi di ottima qualità in termini di resa, pronti all’uso per essere interrati.
La festa di San Rocco e le estorsioni
Le indagini, in ultimo, hanno permesso di accertare che uno degli indagati, Cosimo Ursino, figlio del capocosca, aveva messo in atto un’estorsione aggravata con le modalità di tipo mafioso nei confronti dei gestori di alcuni impianti di intrattenimento giunti a Gioiosa Jonica in occasione della festa patronale di San Rocco, imponendo la consegna sia di denaro per lo stazionamento delle giostre e sia la consegna di numerosi biglietti per l’importo di diverse migliaia di euro. Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
