Site icon quicosenza

Martedì audizione su caso del bimbo autistico: “da Reggio a Catanzaro per le cure, è grottesco”

autismo bambino

Il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione: “Certamente l’audizione porrà fine ad una vicenda non più tollerabile”

 

REGGIO CALABRIA – “La vicenda del bimbo autistico di Reggio, che per curarsi dovrebbe andare a Catanzaro secondo il parere dell’Asp di Reggio Calabria, in direzione opposta a un’ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria, ha assunto caratteristiche grottesche. Per questo motivo, martedì mattina provvederò a convocare in audizione i genitori del bambino, i commissari della Asp reggina, il commissario ad acta alla sanità della Regione, Saverio Cotticelli, il ministro Roberto Speranza e altri attori istituzionali”. Ad annunciarlo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione.

“A settembre scorso fui ricevuto dalla commissione straordinaria e in quella occasione – afferma Marziale – mi venne garantito dal prefetto Giovanni Meloni, uno dei commissari, che da lì a giorni sarebbe stato dato al bambino l’accesso alle cure come previsto dall’ordinanza, che lo stesso Meloni in quella circostanza ebbe a criticare. I mesi a seguire hanno costituito per la mamma del piccolo un calvario di appuntamenti, talvolta anche mancati, e l’avvocato Stefania Pedà, che assiste il piccolino legalmente e sarà anch’essa da me convocata, non ha mancato di rendermi edotto di tutti i passaggi”.

“Considero quella mancata promessa uno sgarbo istituzionale al mio ruolo e considero inappropriata la soluzione prospettata dai commissari Asp, in primo luogo perché andare a Catanzaro significa per la famiglia, non abbiente, farsi carico di un impegno economico gravosissimo e per il bambino determinerebbe un peso non indifferente, determinato dallo stress che lo spostamento comporterebbe, addirittura inficiando l’esito delle terapie”.

“Come in ogni parte d’Italia, se la struttura pubblica non è in grado di assolvere al proprio compito – prosegue Marziale – si dia alla famiglia la possibilità di accedere privatamente e le si riconoscano gli emolumenti dovuti. Certamente l’audizione porrà fine ad una vicenda non più tollerabile”.

Exit mobile version