La sentenza del Tribunale di Lamezia Terme ha stabilito che “c’è un nesso causale” e pertanto ha condannato il Ministero
CATANZARO – Il Ministero della Sanità è stato condannato al risarcimento ed il Tribunale ha riconosciuto il nesso causale tra la vaccinazione esavalente e la patologia di cui soffre il minore. La sentenza della sezione Lavoro e previdenza del Tribunale di Lamezia Terme si riferisce al caso di un ragazzino di 17 anni che, da quando aveva un anno, vive attaccato alle macchine. Pochi mesi dopo essere stato sottoposto alla vaccinazione esavalente infatti, contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite ed epatite B, il bimbo si ammalò al punto da essere costretto, ormai da 16 anni, a vivere solo grazie ai macchinari. Un calvario non solo per il bambino ma anche per la sua famiglia che negli anni, si è rivolta a tantissimi specialisti in diverse zone d’Italia e al Bambino Gesù. Nessuno però è riuscito a formulare una diagnosi.
Qualche anno fa nel 2012 – ricostruisce la Gazzetta del Sud – un medico legale accerta “il nesso causale tra vaccinazione anti epatite B e condizioni patologiche”. E i genitori presentano una richiesta di risarcimento al ministero della Salute ma l’istanza viene rigettata. Una decisione che viene però impugnata e successivamente “il ministero riconosce il nesso di causalità” ma la richiesta risulta ancora una volta bocciata perché ritenuta intempestiva. Da qui il ricorso al Tribunale di Lamezia Terme che, a distanza di tanti anni, riconosce la tempestività della domanda e il nesso causale tra la vaccinazione e quanto patito dal minore.
