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Coronavirus, Santelli riduce mezzi di trasporto pubblico locale

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Sono stati ridotti in Calabria tutti i servizi di trasporto anche non di linea. Garantiti quelli verso strutture o centri sanitari e ospedali

 

CATANZARO – I servizi di trasporto pubblico locale, “anche non di linea”, sono stati ridotti in Calabria con un’ordinanza del presidente della Regione, Jole Santelli, nell’ambito delle misure assunte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Nell’ordinanza, pubblicata questa mattina sul sito istituzionale della Regione, si stabilisce, inoltre, che “devono essere comunque garantiti i trasporti verso strutture o centri sanitari e ospedali, per il pendolarismo lavorativo nelle fasce di punta, per l’accesso ai capoluoghi di provincia per fruire dei servizi istituzionali essenziali, per l’accesso agli insediamenti produttivi per le attività economiche in attività, per i servizi necessari a raggiungere gli esercizi autorizzati alla vendita di derrate alimentari e beni di prima necessità; interconnessioni per l’accesso alle stazioni ferroviarie ed autostazioni”.

L’ordinanza del presidente della Regione dispone poi che “entro e non oltre 2 giorni le società consortili di gestione del servizio di trasporto pubblico locale urbano su gomma devono comunicare al Settore Trasporto pubblico locale, previa consultazione dei Comuni interessati, il mantenimento delle linee strettamente indispensabili per garantire i servizi essenziali di cui al punto precedente, che comunque non dovranno superare il 30% di quelli già autorizzati nel programma di esercizio previsto per ciascuna società consortile”. La stessa disposizione vale per le società consortili del servizio di Tpl extraurbano su gomma.

Inoltre, “entro e non oltre 2 giorni la società  Ferrovie della Calabria di gestione del servizio di trasporto pubblico locale su ferro dovrà comunicare al Settore Tpl il mantenimento delle linee strettamente indispensabili per garantire i servizi essenziali”. L’ordinanza, infine, comunica che “con successivo provvedimento saranno disposte le misure di mitigazione dei danni provocati dalla situazione emergenziale anche al fine di garantire i livelli occupazionali”.

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