Vietato l’ingresso ai pedoni non autorizzati con specifico provvedimento della Capitaneria di porto. Sanzioni a chi non dovesse rispettare l’ordinanza. Garantiti per la Sicilia solo 8 corse di traghetti, 4 da Villa San Giovanni e 4 da Reggio
REGGIO CALABRIA – Anche il Capo del circondario Marittimo di Reggio Calabria si adegua alle disposizioni introdotte dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 Marzo che ha introdotto il divieto sull’intero territorio nazionale di qualsiasi spostamento se non per giustificati e validi motivi. A seguito dell’ordinanza emessa dal sindaco di Reggio Calabria che ha disposto la chiusura di viali e parchi pubblici per motivi di sicurezza pubblica, il comandante della Capitaneria di Porto, capitano di vascello, Antonio Ranieri, ha disposto il divieto, a partire da oggi, “dell’ingresso, il transito e la sosta nel porto di Reggio e chiunque non osserva le norme stabilite nella presente ordinanza, salvo che il fatto non costituisca diverso e/o più grave reato, è punito, a seconda dell’infrazione commessa, ai sensi degli articoli 1164 e 1174 del codice della navigazione“. Una decisione che si aggiunge alle altre specifiche misure di prevenzione istituite nel territorio cittadino e finalizzate ad evitare assembramenti di persone al fine di limitare le situazioni possibile contagio. L’ordinanza avrà validità fino al termine dello stato di emergenza epideomiologica da Covid-19 dichiarato dal Governo
Sono 8 in tutto le corse dei traghetti tra la Calabria e la Sicilia. “Quattro corse al giorno (andata e ritorno) da Villa San Giovanni e altrettante da Reggio Calabria per Messina, negli orari più indicati per favorire gli spostamenti dei lavoratori pendolari”, chiarisce il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una nota inviata al ministero dei Trasporti e alle società di navigazione in servizio nello Stretto. La precisazione, afferma la Regione Siciliana, si è resa necessaria per interpretare al meglio il contenuto del comma 3 dell’articolo 2 del decreto ministeriale di ieri che ha disposto un’ulteriore limitazione del traffico passeggeri da e verso l’Isola.
Centinaia di persone bloccate questa mattina
Questa mattina sono rimasti sulla sponda calabrese dello Stretto centinaia di persone, tra medici, infermieri, magistrati e forze dell’ordine che non sono riusciti a trovare posto sull’unico traghetto mattutino per Messina”. Lo denuncia il sindaco di Messina Cateno De Luca a proposito della riduzione delle corse delle navi sullo Stretto di Messina. Il sindaco cita il caso di una dottoressa “che, dopo avere tentato di imbarcarsi sia con la macchina che a piedi senza riuscire a trovare posto, si è sentita rispondere di ritornare per la nave delle 19,10, e nel frattempo in ospedale il suo servizio è rimasto interrotto. Proprio perché la situazione che si è verificata stamattina, subito dopo l’entrata in vigore delle disposizioni del decreto del ministero dei Trasporti era ampiamente prevedibile – sostiene De Luca – già nei giorni scorsi mi ero fatto promotore di una richiesta di intervento per la modifica e l’integrazione delle disposizioni”. Per il sindaco di Messina “la riduzione delle navi è un provvedimento che io stesso avevo richiesto così come era stato adottato per gli aeroporti, perché l’accesso incontrollato ai nostri porti ci ha reso un punto nevralgico nella diffusione del contagio”. “Ma contesto e rifuggo da provvedimenti insulsi – conclude De Luca – adottati senza tenere conto del reale volume del traffico passeggeri sullo Stretto, composto da tutte quelle persone che ogni giorno viaggiano per prendere servizio nei propri posti di lavoro e garantire che i servizi essenziali vadano avanti”.
