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Calabresi al nord, Santelli “i numeri attuali non ci consentono di invertire la rotta”

Jole Santelli2 3

L’intervento della governatrice dopo gli appelli degli ultimi giorni dei tanti calabresi rimasti fuori regione “Il mio desiderio è quello di riaprire tutto, ma con i numeri attuali non possiamo invertire la rotta. Il nostro obiettivo resta l’apertura a fine maggio, possibile solo a patto di mantenere il contenimento con rigore e responsabilità”

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COSENZA – Per ora la Calabria resta chiusa e tutti i calabresi rimasti fuori regione che speravano di poter rientrare, dovranno ancora pazientare qualche altra settimana. Questa la linea del governo regione e della Santelli che è intervenuta rispondendo anche ai tantissimi appelli arrivati nelle ultime settimane e rispondendo anche ad una parte della politica. “Molti calabresi chiedono di poter rientrare in Calabria – scrive la Saqntelli – altri approfittano del momento per creare polemiche che fanno audience. È facile strattonare la politica ricorrendo ai buoni sentimenti, a chi vuole tornare a casa, ai ragazzi rimasti fuori dalla Calabria, ai genitori lontani dai figli. Il mio desiderio è quello di riaprire tutto per fare in modo che tutti i figli di questa terra, tutti i papà ed i familiari rimasti al Nord possano tornare per un grande abbraccio liberatorio. I provvedimenti di chiusura della Regione sono in linea con i decreti del governo: di fatto è stata seguita la nostra linea impedendo la mobilità interregionale. I numeri attuali di alcune regioni – scrive ancora la governatrice – purtroppo non ci consentono di invertire la rotta. Lo so, non è semplice e serve tanto sacrificio ma rimango convinta che la Politica abbia l’obbligo di coerenza e non debba farsi condizionare dagli argomenti suggestivi spesso strumentalizzati ma bensì deve attenersi ai dati reali, sanitari ma soprattutto al buonsenso orientato alla protezione dell’individuo e della comunità che rappresenta”.

“Io per parte mia difendo i sacrifici fatti dai calabresi e difendo la politica di prevenzione fatta in Calabria. Sino ad ora nessuno e dico nessuno – scrive ancora – ha fornito qualche dato reale per cambiare strategia. Come già detto la Calabria ed i calabresi hanno saputo dare buona prova di sé rispettando le regole anti covid-19, facendo sì che da noi il contagio rimanesse basso. E questo è stato possibile anche grazie ai nostri corregionali che vivono o lavorano fuori dalla Calabria. Consapevoli che il nostro obiettivo resta l’apertura a fine maggio, possibile solo a patto di mantenere il contenimento con rigore e responsabilità.

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