Sindaci in rivolta e scontro con il governo dopo l’ordinanza di ieri sera. Ma la presidente difende la sua decisione “aprire un minimo con un ritorno graduale alla convivenza di questo virus mi sembra una cosa assolutamente ovvia e normale”
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COSENZA – L‘ordinanza della Santelli che permette la riapertura di agriturismi, bar, ristoranti e pasticcerie, solo se con tavoli all’aperto e seguendo tutte le misure di sicurezza, ha creato un mare di polemiche accendendo lo scontro tra le regioni e il Governo, ma lasciando anche i cittadini e gli stessi esercenti interdetti e spaesati tra chi timidamente ha riaperto questa mattina e chi invece ha deciso di tenere ancora chiuse le saracinesche. E se la regione tira dritto per la sua strada, i sindaci di decine di comuni calabresi (alcuni anche di centrodestra) hanno seguito una linea totalmente diversa vietando qualsiasi riapertura e allineandosi al DCPM governativo che solo dopo il 4 maggio prevede una lenta ripresa delle attività. Troppo alto ancora il rischio di contagio e una riapertura anticipata vanificherebbe tutti gli sforzi fatti fin qui. E mentre il Governo, per bocca del premier Conte, si appresterebbe a diffidare l’ordinanza poiché contraria al decreto in vigore, la Santelli difende la sua scelta e intervistata prima dal TG2 e poi dal TG1, motiva così la sua ordinanza “ho preso delle misure molto restrittive in Calabria, più restrittive di quelle del governo. Da una decine di giorni sto assumendo delle ordinanze che allentano queste misure. In questo si inserisce l’ordinanza di ieri sera che all’asporto dei cibi già previsto dal governo aggiunge la possibilità di servire due o tre tavolini all’aperto nei bar e nei ristoranti. I cittadini meritano fiducia e sanno che il virus è in agguato. Aprire un minimo con un ritorno graduale alla convivenza di questo virus mi sembra una cosa assolutamente ovvia e normale“.
Nel frattempo Silvio Berlusconi ha in programma di sentire in queste ore tutti i presidenti di regione di Forza Italia per fare il punto sulla cosiddetta ‘Fase 2’, dopo la lettera congiunta firmata assieme agli altri governatori di centrodestra, inviata ieri alle massime cariche. Per quanto riguarda il caso Calabria, il presidente di FI ha condiviso tutte le decisioni finora prese dalla presidente Jole Santelli, spiegano fonti del partito, compresa quella di chiudere tutto all’inizio dell’epidemia da coronavirus e quella di ieri sulla riapertura di bar e ristoranti. Berlusconi è tra i leader politici che si è dimostrato più cauto sulle riaperture – si spiega – ma in questo caso ritiene che occorra tenere conto dell’indice di contagio, sceso a 0,6 in Calabria.
