Il latitante di 57 anni si nascondeva in un’abitazione rurale nelle campagne di San Gregorio d’Ippona. Giofrè, è indagato per associazione mafiosa ed una serie di condotte estorsive
SAN GREGORIO D’IPPONA (VV) – I Carabinieri del Ros, del Comando di Vibo Valentia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, coordinati dalla Procura antimafia di Catanzaro, a seguito di un intervento eseguito in un’abitazione rurale nelle campagne di contrada Batia, di San Gregorio d’Ippona, hanno arrestato il latitante Gregorio Giofrè, 57 anni, ricercato dal 19 dicembre scorso nell’ambito dell’operazione Rinascit Scott.
L’imponente blitz portò all’arresto di 334 soggetti, responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, riciclaggio ed altri gravi reati, Giofrè è ritenuto esponente apicale del locale di San Gregorio d’Ippona, imparentato con Rosario Fiarè, storico capo locale, attualmente in regime di detenzione domiciliare.
Secondo l’ipotesi accusatoria, avvalorata anche dalle dichiarazioni di alcuni pentiti, Giofrè, indagato per associazione mafiosa ed una serie di condotte estorsive, aggravate dal metodo mafioso, aveva il compito organizzare la riscossione delle estorsioni agli imprenditori . Giofrè costituiva, nel settore, anche il punto di riferimento ultimo per le interlocuzioni con esponenti delle cosche della ‘ndrangheta di diverse province che conoscevano il suo ruolo e gestivano l’azione estorsiva secondo un modello che conferma l’unitarietà dell’organizzazione mafiosa calabrese, non solo dal punto di vista formale ma anche sostanziale. L’abitazione in cui si era nascosto il latitante è di proprietà di un soggetto ritenuto vicino alla cosca di San Gregorio d’Ippona ed era munita di un complesso dispositivo di videosorveglianza.
