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In Calabria età media dei contagi sui 52 anni. Il virus ha colpito 107 operatori sanitari

Coronavirus terapia intensiva 5

Il dato emerge dal report pubblicato dal dipartimento salute della Regione Calabria. Più donne che uomini, età media sui 52 anni. L’età media dei deceduti è di poco superiore agli 82. Il  primo caso di Covid-19 tra gli operatori sanitari in provincia di Crotone, mentre il numero maggiore di casi si è riscontrato nella provincia di Catanzaro

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COSENZA – Dallo scoppio dell’epidemia fino alla data del 6 maggio, Sono stati 107 gli operatori sanitari contagiati in Calabria dal coronavirus. È quanto emerge dall’ultimo report settimanale pubblicato dal Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria sui dati epidemiologici del coronavirus. In Calabria l’età media dei positivi al coronavirus è di 51,9 anni, l’età media dei deceduti è di poco superiore agli 82 anni (donne 85 anni, uomini 74,9 anni). Degli 89 deceduti fino alla data del 6 maggio in Calabria, si registra una prevalenza degli uomini (53) sulle donne ( 36).

I soggetti in età pediatrica contagiati rappresentano il 6,8% del totale, con complessivi 76 casi, per un’età media di 12 anni. Quanto all’andamento dell’epidemia il valore più alto di contagi (96 nuovi casi) è stato raggiunto il 27 marzo in relazione con il manifestarsi di un focolaio in una RSA. Il report analizza 1.115 casi, nel quale viene evidenziata una leggera prevalenza numerica delle donne. Il decremento di casi in termini percentuali, dal 16 aprile al 6 maggio risulta essere del 34,5%. Il 13 aprile, per la prima volta durante l’epidemia, il numero dei guariti ha superato il numero dei deceduti e la divaricazione tra guariti e deceduti è andata progressivamente aumentando.

“I soggetti maggiormente a rischio d’infezione da Sars-CoV-2  – si legge nel report – sono coloro che si trovano a contatto stretto con pazienti affetti da Covid-19, in primis gli operatori sanitari impegnati in assistenza diretta ai casi. Infatti, tra i primi interventi realizzati per affrontare l’epidemia, la Protezione civile regionale, d’intesa con il Dipartimento Tutela della Salute, ha provveduto all’installazione presso gli ospedali ubicati in tutta la regione, delle tende di ‘triage campale’. Tali strutture sono state predisposte in prossimità di tutti i pronto soccorso degli ospedali della regione Calabria, pari a 21”.

Secondo il report del Dipartimento regionale Tutela della Salute, inoltre, “una seconda categoria di soggetti a rischio è rappresentata dagli ospiti delle strutture residenziali sociosanitarie. In tali strutture gli ospiti, in genere con un’età superiore ai 60 anni, spesso presentano patologie multiple, croniche, fragilità e disabilità. Tale categoria di soggetti è potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave, qualora colpiti da Covid-19”: nel periodo sotto osservazione, quindi fino al 6 maggio, i casi confermati riconducibili a queste strutture, inclusi gli operatori sanitari e socio sanitari e i contatti sono 207, con un’età media di 67,4 anni.

“Dall’inizio dell’emergenza sanitaria correlata alla diffusione del Covid-19, sono molti i professionisti sanitari che hanno contratto il virus, risultando, su scala nazionale, una delle categorie maggiormente colpite. Alla data di redazione del documento, sono stati riportati al sistema di sorveglianza nazionale della piattaforma dell’Istituto superiore di Sanità 23.988 casi di CodiD-19 ) tra gli operatori sanitari con un incremento pari al 12,7% nell’ultima settimana di rilevazione. Di questi, 107 si sono registrati  in Calabria. Diversamente da quanto avviene nella popolazione generale, negli operatori sanitari calabresi si osserva un numero maggiore di casi di sesso femminile rispetto al numero di casi di sesso maschile. Il primo caso di Covid-19 tra gli operatori sanitari si è verificato nella provincia di Crotone, mentre il numero maggiore di casi si è riscontrato nella provincia di Catanzaro, in seguito al focolaio individuato presso una Rsa”.

 

 

 

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