Sono stati sottoscritti e applicati dei protocolli di sicurezza per prevenire il contagio da Covid 19 ed è stata esclusa la possibilità di svolgere processi da remoto
COSENZA – Nessun processo da remoto. Lo assicura Pietro Perugini, presidente della camera penale “Fausto Gullo” di Cosenza. “Dal 12 maggio – dice Perugini all’Agi – è ripresa l’attività giudiziaria, con l’individuazione di una serie di priorità per la sicurezza”. A garantire le norme anti contagio, i protocolli sottoscritti con gli ordini professionali o le camere penali. “La Fase 2 non deroga da quelle che sono le regole di cautela del distanziamento sociale – chiarisce Perugini – e pertanto è sempre necessario che non si formino assembramenti in un luogo così frequentato come un tribunale, basti pensare a magistrati, avvocati, impiegati e testimoni. Ma vorrei sottolineare una cosa importante, – aggiunge Perugini – su cui l’Unione delle camere penali ha svolto una battaglia estremamente importante, insieme alla magistratura e all’accademia universitaria: il pericolo che si trasformasse il processo penale in un processo da remoto, con violazioni di principi costituzionali e sovranazionali. Pericolo superato, – afferma Perugini – perché un decreto legge ha modificato quello precedente e pertanto il processo da remoto può essere chiesto solo dall’avvocato, ma sicuramente non può essere svolto in caso d’istruzione probatoria, cioè quando si forma il convincimento del magistrato attraverso l’assunzione di prove o attraverso l’oralità della discussione dell’avvocato, ripristinando così la legalità e la democrazia del processo penale”.
