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Calabra Maceri replica ad Occhiuto: “Cosenza a stento raggiunge il 50% di differenziata”

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“Continue accuse infondate. Ancora l’azienda vanta circa 1,7 milioni di euro per i servizi prestati nel 2019 che seppur sollecitati più e più volte, non sono mai stati corrisposti”

 

COSENZA – L’Amministratore di Calabra Maceri, Crescenzo Pellegrino, replica alle continue accuse del sindaco Mario Occhiuto che addossa all’azienda, le responsabilità dell’attuale situazione di emergenza rifiuti. “In un articolo – scrive Pellegrino – apparso ieri sulla stampa locale il Sindaco Occhiuto addossa le responsabilità dell’attuale situazione di emergenza rifiuti al privato, nello specifico al privato Calabra Maceri che gestisce, a favore di gran parte dei Comuni dell’ATO 1 CS, il trattamento dei rifiuti. Asserisce, il Sindaco, di favoritismi nello scarico dei rifiuti al nostro impianto per i Comuni (una ventina) a cui gestiamo anche la raccolta. Per chiarezza e verità di cose dobbiamo ancora una volta ritornare sull’argomento e smentire le affermazioni del Sindaco che, come vedremo, ha molte responsabilità sull’attuale situazione emergenziale che interessa la Città di Cosenza.

Andiamo per ordine e ricordiamo che il nostro è un impianto privato a uso pubblico che effettua il trattamento dei rifiuti urbani ai Comuni dell’ATO 1 CS in forza di un contratto che scade il prossimo 30 giugno. Il contratto che prevede tutta una serie di obblighi in capo all’ATO 1 CS, è stato a oggi disatteso in molti aspetti:
– le fatture emesse per il servizio prestato non sono mai state corrisposte nei termini contrattuali. Addirittura ancora l’azienda vanta circa 1,7 milioni di euro per i servizi prestati nel 2019 che seppur sollecitati più e più volte, non sono ancora stati corrisposti;

– non ci sono stato mai trasmessi gli impegni finanziari formali che ciascun Comune associato avrebbe dovuto assumere per il servizio associato;

– alla scadenza delle nostre fatture, non avendo ricevuto il pagamento, non ci è stato mai trasmesso l’elenco dei Comuni inadempienti al pagamento del dovuto a cui l’ATO avrebbe dovuto impedire di conferire al nostro impianto.

– il contratto stipulato prevede che l’ATO 1 si faccia carico di reperire le discariche di servizio e corrispondere il dovuto per lo smaltimento degli scarti. Per il noto problema delle discariche di servizio dell’ATO, spesso chiuse anche per motivi contrattuali tra l’ATO e le stesse discariche, il nostro impianto si è man mano riempito di questi scarti fino ad arrivare a saturare tutti gli spazi di stoccaggio disponibili. Ancora oggi, con la sola possibilità di conferire una parte degli scarti prodotti alla discarica di San Giovanni in Fiore, l’impianto è limitato a ricevere tutti i rifiuti che i Comuni chiedono di conferire se prima non si fa in modo da liberarlo dalle circa 5 mila tonnellate di scarti accumulati.

E veniamo alle accuse dirette del sindaco Occhiuto il quale asserisce che da settembre dello scorso anno sia stata perpetrata nei confronti della Città capoluogo una discriminazione nei conferimenti a favore degli altri Comuni dell’area urbana serviti dalla nostra azienda anche per la raccolta.

Niente di più falso, la verità è che mentre Cosenza a stento raggiunge percentuali di raccolta differenziata del 50%, gli altri Comuni dell’area urbana (Rende, Montalto Uffugo, Castrolibero, ecc.) sono ben oltre il 70%, quindi con una produzione di residuo indifferenziato enormemente minore. Le maggiori quantità di residuo che Cosenza produce mal si sposano con gli spazi sempre più limitati negli impianti per via della crisi sullo smaltimento degli scarti che attanaglia tutto il sistema regionale. Inoltre nel corso degli ultimi mesi dello scorso anno gli operatori della Ecologia Oggi che effettua i servizi su Cosenza, sono stati spesso in sciopero e, quindi, hanno rallentato di molto i conferimenti al nostro impianto.

Buona parte dei problemi finanziari di cui oggi soffre il sistema Ato 1 CS sono stati indotti dall’uso che gli uffici finanziari del Comune di Cosenza hanno fatto fino alla dichiarazione del dissesto delle somme che sulla tesoreria unica del Comune di Cosenza venivano versate dai Comuni facenti parte l’ATO 1 CS. Si ricorderà il Sindaco che a ottobre 2019 la Regione è stata costretta a revocare (unico caso tra le 5 ato Calabresi) la delega di pagamento degli oneri dovuti alle aziende che lavoravano (e lavorano per l’ATO 1 CS) perché non si è riusciti a versare nelle casse della Regione nemmeno l’80% di quanto dovuto per il 1° semestre 2019.

Oltre a non versare le quote che il Comune doveva per lo smaltimento dei propri rifiuti, non si comprende come sia possibile che i Comuni dell’ATO affermano di aver versato le loro somme, ma il Comune di Cosenza, quale capofila dell’ATO non provvedeva al versamento alla Regione. Al fine di verificare l’effettivo versamento delle somme da parte dei Comuni e la corretta gestione da parte di quello capofila, chiedevamo istanza di accesso agli atti, che non ha avuto alcun seguito.

E poi, ancora oggi, l’ufficio finanziario del Comune di Cosenza, capofila dell’ATO 1, impiega molto tempo (mesi) prima di attestazioni le fatture e disporne il pagamento, mettendo in grande difficoltà le aziende che devono pagare dipendenti e fornitori. Si precisa che dovrebbe farlo con particolare celerità, considerato che le somme “transitano” dal Comune di Cosenza, ma sono di altre amministrazioni e, quindi, il ritardo è del tutto ingiustificato. Comunque tutto i dati che ha chiesto sono trasmessi regolarmente all’ATO 1 CS e alla Regione che controlla i flussi e supporta il direttore dell’Ufficio Comune dell’ATO nelle rendicontazioni mensili.”

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