Sindacati e lavoratori chiedono all’Ente di verificare che siano state rispettate tutte le clausole che regolano l’accordo con i privati che hanno gestito la struttura pubblica
RENDE – “Siamo qui per far emergere la difficoltà che questi lavoratori vivono ormai da troppo tempo. L’obiettivo è recuperare le spettanze e contestualmente chiediamo al Comune di Rende di esercitare immediatamente il potere di verifica che gli gli è stato assegnato alla stipula della convenzione con i privati per la gestione del Parco acquatico”. È quanto chiedono i sindacati dell’Usb e Cobas che hanno deciso di sostenere la vertenza avviata dai lavoratori che avanzano diversi stipendi dai gestori della struttura comunale. Questa mattina è stata indetta una conferenza stampa, nel corso della quale le parti sindacali e i lavoratori hanno chiamato direttamente in causa il Comune, nella sua veste di proprietario del bene. All’Ente si chiede di verificare che siano state rispettate tutte le clausole che regolano l’accordo con i privati che hanno gestito la struttura pubblica.
“Noi ci impegniamo ad abbassare i toni della protesta – ha spiegato Pierluca Donato, ex lavoratore e componente del comitato “Pacco Acquatico” – ma chi gestisce attualmente il Parco si deve impegnare a non offendere i lavoratori che chiedono solo quanto dovuto per il lavoro svolto. Inoltre, il capitolato d’onore e il contratto in concessione sono i due documenti ufficiali che normano il rapporto tra il Comune e il gestore del parco e chiediamo al Comune di dare contezza dei 35 punti esposti nel capitolato d’onore, perché si tratta di soldi pubblici che devono essere correttamente gestiti”.
