L’incarico è stato conferito oggi a un esperto di informatica forense. Per l’incidente è indagato per omicidio stradale un 35enne di Mandatoriccio
CASTROVILLARI – La Procura vuole vederci chiaro sul tragico incidente costato la vita a Giacomo Capalbo a Mandatoriccio, sulla Statale 106 Jonica: la vittima, che risiedeva a Torretta di Crucoli (Crotone), dove gestiva il supermercato di famiglia, aveva appena 36 anni. A darne notizia lo studio legale della famiglia della vittima.
“Il Pubblico Ministero – è scritto in una nota – titolare del fascicolo per omicidio stradale, la dott.ssa Valentina Draetta, dopo aver iscritto nel registro degli indagati l’automobilista che ha investito il centauro, D. M., 35 anni, di Mandaroriccio, ha ritenuto di disporre un accertamento tecnico non ripetibile sui telefoni cellulari in uso allo stesso e alla vittima per verificare se il conducente della vettura, nell’effettuare la manovra fatale, possa essersi distratto perché impegnato a parlare o a “smanettare” sullo smartphone: è invece altamente improbabile che il motociclista stesse utilizzando il telefonino. Il trentacinquenne, infatti, che proveniva con la sua vettura, con a bordo anche la moglie e le due figliolette, dalla direzione opposta della Statale 106 rispetto a quella della Hornet 600 di Capalbo, ha svoltato a sinistra per entrare in una proprietà privata di parenti, peraltro un un tratto con linea continua, tagliando praticamente la strada al motociclista che procedeva sulla sua corsia di marcia e che, in seguito al tremendo impatto, è stato sbalzato dalla moto ed è rovinato sull’asfalto, decedendo sul colpo. L’incarico per realizzare la perizia è stato conferito quest’oggi, negli uffici della Procura, al perito informatico cosentino esperto in indagini digitali Luca Avino”.
“Quanto accaduto domenica scorsa ha distrutto una famiglia e sconvolto un intero territorio. Non è la prima volta. Non sarà l’ultima – scrive in una nota l’associazione Basta Vittime sulla Strada Statale 106 – È necessario continuare a denunciare lo stato comatoso in cui versa la SS 106 “Jonica” in Calabria. Così come è importante fare piena luce su quanto è accaduto, perché verità e giustizia sono armi che la nostra Associazione non esiterà a usare anche per far comprendere alla politica quanto è inadatta e profondamente ingiusta la condizione di migliaia di cittadini calabresi costretti a vivere ogni giorno tra i pericoli della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria”.
