Qualche giorno fa, il sindaco di Mendicino, Antonio Palermo, nel corso di una riunione dell’ATO Cosenza, ha offerto la disponibilità a realizzare un impianto di trattamento dei rifiuti (eco distretto) sul territorio mendicinese generando preoccupazione nei cittadini
MENDICINO (CS) – L’intenzione del primo cittadino di ospitare un impianto di trattamento dei rifiuti ha suscitato nella popolazione mendicinese allarme e preoccupazione. “Abbiamo ritenuto molto grave che il sindaco abbia fatto questa proposta senza prima averne informato il consiglio comunale e la cittadinanza – afferma il capogruppo Francesco Gervasi – Per questo motivo, abbiamo chiesto al presidente del Consiglio, Nathalie Crea, di convocare un Consiglio comunale ad hoc per trattare la questione nella sede più indicata: il Consiglio Comunale e per informarne la cittadinanza”.
Discussione che è stata poi inserita in un punto all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio del 29 giugno scorso. In quella circostanza, Gervasi, nel suo intervento, ha fatto notare al sindaco Palermo quanto sia stato grave assumere un tale impegno senza un doveroso e preventivo coinvolgimento della popolazione e dell’intero consiglio comunale, esprimendo poi delle considerazioni generali sull’ATO e criticandone l’impianto e le lacune giuridiche, organizzative e gestionali (critiche condivise dallo stesso sindaco). Successivamente, il capogruppo di Avanti Mendicino ha elencato una serie di requisiti che un territorio deve avere per potersi candidare ad ospitare un eco distretto: “distanza minima di 2 km dal centro abitato, vicinanza ad importanti vie di collegamento (superstrade, autostrade, ecc.), infrastrutture viarie che non vadano ad appesantire il traffico cittadino, ecc. Tutte caratteristiche che Mendicino non ha”.
Al sindaco Palermo è stato chiesto se avesse in mente un sito idoneo per questo impianto. È infatti naturale ritenere che se un sindaco lancia una tale proposta, abbia già in mente, un possibile sito. Invece, come al solito, “il sindaco tira la pietra e nasconde la mano. In aula Palermo ha dichiarato che devono essere i tecnici dell’ATO a verificare se esiste un sito idoneo. E qui casca l’asino, perché i tecnici dell’ATO hanno già detto a Palermo che sul territorio comunale di Mendicino, non esistono siti idonei per realizzare un eco distretto. Gli è stato riferito dall’Ingegnere Azzato davanti a tutti gli altri sindaci presenti, nel corso della riunione dello scorso 11 giugno.
Pertanto, a questo punto, è chiaro ed inconfutabile che la minoranza non ha mai detto di essere d’accordo con Palermo sulla realizzazione dell’ecodistretto a Mendicino e, nel corso del consiglio, lo stesso Gervasi, a nome della minoranza, si è detto pronto ad interpellare in merito i cittadini attraverso referendum, petizioni o altre forme di partecipazione popolare. È altrettanto chiaro che i tecnici dell’ATO hanno bocciato la candidatura di Mendicino per ospitare l’Eco distretto. Restano dunque da comprendere le motivazioni delle insistenti ed ostinate dichiarazioni di Palermo sulla volontà di realizzare l’impianto a Mendicino.
“L’unica conclusione cui è possibile arrivare – concludono gli esponenti di Avanti Mendicino – è che Palermo, al fine di conquistare un po’ di notorietà sulla stampa locale, stia strumentalizzando la grave emergenza ed il collasso del sistema rifiuti in atto che lui stesso ha contribuito a generare non pagando quanto dovuto all’ATO. Mendicino rientra infatti nella cerchia dei comuni morosi e deve all’ATO, per il 2019, 106mila euro a fronte dei 216mila dovuti e per il 2020 ha versato ad oggi solo 45mila euro a fronte delle 273mila dovute! La fama di menzognero del nostro sindaco ha ormai oltrepassato i confini comunali”.
