Cittadini e ambientalisti chiedono azioni concrete per la definitiva chiusura dell’impianto di depurazione rifiuti Consuleco
BISIGNANO (CS) – “Noi attivisti ambientalisti di Bisignano – scrive l’associazione ambientalista Valle del Crati di Bisignano – prendiamo atto della disponibilità espressa dall’amministrazione comunale, anche se tardiva e seguente a nostre diverse richieste, di voler organizzare un incontro con alcuni nostri delegati (nel rispetto delle normative anti Covid). Quello che chiediamo, e teniamo a sottolineare, che è nostro desiderio incontrare sia la maggioranza che l’opposizione attualmente in carica, al fine unico di affrontare i seguenti punti più volte posti all’attenzione della giunta comunale e per dimostrare che la risoluzione della vicenda è un problema al quale nessun soggetto può tirarsi indietro”.
“La popolazione, del resto, è molto sensibile a questo tema già da diversi anni ma in passato ha assistito ad un’incapacità della massima autorità territoriale a far fronte e ha constatato una forte contrapposizione del classico muro di gomma, però continua a vivere sullo stesso suolo e continua a non volere un ambiente inquinato intorno a casa propria. Con questo ultimo comunicato pubblico l’Amministrazione si dichiara disponibile ad incontrare questi comitati, ma ancora a distanza di giorni non fissa una data per l’incontro e siamo giunti già nella seconda metà di luglio 2020”.
“Porteremo sul tavolo le mancate risposte alle domande più importanti che noi già dal primo giorno portiamo all’attenzione dell’amministrazione comunale, senza una risposta chiara ai nostri punti riterremo inutile sia l’ incontro futuro che tutti gli altri di eventuale organizzazione, ma ci riserveremo azioni concrete per il raggiungimento dell’obbiettivo primario per la nostra associazione, ovvero lo smantellamento dell’impianto privato di depurazione. E’ bene però fare alcune precisazioni ed una ricostruzione degli ultimi 5 mesi”.
“Dopo il consiglio fiume di fine febbraio alla fine si stabilisce di produrre atti propedeutici ed utili alla Procura per arrivare alla definitiva chiusura e smantellamento degli impianti. Dal 28 febbraio fino a maggio, il lockdown imposto dal governo blocca ogni attività ma nessuna pubblicazione in merito agli sviluppi sulla vicenda trapela tra le tante missive prodotte in questo periodo dall’Amministrazione. È a questo punto che noi comitati ambientalisti cittadini richiediamo una prima volta di essere ricevuti dall’amministrazione comunale per essere informati se la determinazione assunta alla fine del consiglio del 28 febbraio ha poi prodotto gli atti conseguenti, nessuna risposta”.
“Per questo motivo reiteriamo una seconda richiesta di incontro questa volta invece di usare la posta elettronica depositiamo la richiesta in forma cartacea presso l’ufficio protocollo (per ottenere l’apposizione del numero di registrazione occorrono alcuni giorni), anche questa volta non otteniamo nessuna risposta formale dall’Amministrazione, ma solo informalmente in forma verbale, dal sindaco, ricevendo la disponibilità ‘entro i primi giorni di luglio’ a concedere luogo e incontro. Ad oggi – concludono gli ambientalisti – nessuna conferma della disponibilità in qualsiasi forma. Questa volta, avendo dato ampio risalto mediatico alla vicenda l’Amministrazione risponde, dalla sua pagina FB non attraverso un canale istituzionale come invece percorso da noi del comitato, con un comunicato dal titolo “La parola agli atti” nel quale sono citati alcuni atti di cui solo uno prodotto dall’Amministrazione tra l’altro ‘atto dovuto’ in seguito alle indagini della Procura”.
