Il reato si configura come tortura ed è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro
COSENZA – “Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”, scriveva Mahatma Gandhi. Considerato che in tanti casi il progresso morale è offuscato dalla barbarie che l’uomo riserva agli animali, a tutela del mondo animale arriva la Cassazione, che ha decretato punibili anche le sofferenze ai danni degli animali, e in particolare nel caso di quelli marini.
L’articolo 544 ter del Codice penale recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.
Dunque, prelevare meduse dal mare e portarle in spiaggia per farle morire al sole senza nessun motivo è reato di maltrattamento di animali e si rischia una pesante multa o addirittura il carcere. Si tratta di una vera e propria tortura per gli animali marini in questione, che sono tra gli esseri viventi più antichi del nostro pianeta.
