Sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Giuseppe Lo Piano, originario di Fuscaldo, deceduto giovedì scorso nel carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine dove si trovava detenuto per una condanna all’ergastolo inflitta anche in secondo grado nel processo “Tela del ragno”
UDINE – I legali del 52enne hanno presentato una denuncia alla Procura di Udine per far luce sulle cause dell’improvviso decesso del detenuto. Lo Piano, ritenuto vicino al clan Serpa, era nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, ed è stato rinvenuto senza vita dal suo compagno di cella che ha dato subito l’allarme. I sanitari nonostante l’intervento non hanno potuto fare altro che constatare il suo decesso. Il processo “Tela del ragno” riguarda i numerosi omicidi avvenuti negli ultimi 20 anni lungo il Tirreno cosentino che ha colpito i presunti capi e gregari del clan Perna-Cicero di Cosenza, Gentile-Africano-Besaldo di Amantea, Scofano-Martello-Rosa-Serpa di Paola, e Carbone di San Lucido. Lo Piano, secondo quanto emerso, da qualche tempo accusava un malessere e per questo aveva fatto ricorso anche a cure ospedaliere.
Nonostante l’ultimo ricovero, tornato in cella, le sue condizioni non erano migliorate e lui stesso aveva chiesto aiuto alla famiglia e agli avvocati Mannarino e Bruno. Improvvisamente però l’uomo è deceduto e i due legali hanno presentato denuncia alla Procura di Udine chiedendo il sequestro delle cartelle cliniche. A segnalare il caso è l’attivsita radicale Emilio Quintieri all’Autorità Garante Nazionale dei Diritti delle persone detenute o private della libertà personale presso il Ministero della Giustizia: «Quel che è davvero intollerabile è che detto detenuto, nonostante da tempo versava in gravissime condizioni di salute, sia stato tenuto in carcere fino alla sua morte – dichiara Quintieri – La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine, avente giurisdizione sull’istituto penitenziario, ha già aperto un fascicolo e disposto, oltre al sequestro della salma, anche gli opportuni accertamenti medico legali».
