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Processo ai clan del crotonese, imprenditore turistico chiede risarcimento di 8 milioni

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La richiesta dell’imprenditore Giovanni Notariatnni, nel corso del processo contro le cosche del crotonese con ramificazioni in Umbria

 

CATANZARO – L’imprenditore turistico e testimone di giustizia Giovanni Notarianni, titolare del villaggio turistico “Porto Kaleo” di Cutro nel corso del processo ad alcune cosche del crotonese, che si sta svolgendo a Catanzaro in Tribunale ha presentato una richiesta di risarcimento danni di otto milioni di euro. Nel corso dell’udienza l’avvocato Michele Gigliotti, che rappresenta Notarianni, ha illustrato, attraverso una specifica perizia, i danni subiti dall’imprenditore a causa delle estorsioni, dei danneggiamenti, dell’imposizione di manodopera e forniture che ha subito, chiedendo, tra l’altro, che il risarcimento venga liquidato in sentenza e non in separata sede.

Notarianni con le sue denunce, ha fornito un contributo importante alle indagini che hanno poi portato all’arresto dei presunti affiliati alle cosche. Nell’ambito del processo il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo, che é stato affiancato nell’inchiesta dal sostituto Domenico Guarascio, ha chiesto la condanna di 59 degli imputati a pene varianti tra i 20 anni ed i 6 anni di reclusione. Chieste anche quattro assoluzioni. Dal dibattimento sono emerse, inoltre, le ramificazioni delle cosche cutresi in Umbria, con interessi in varie attività economiche.

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