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Costa tirrenica cosentina, continua la battaglia contro il malfunzionamento dei depuratori

mare sporco

L’associazione spontanea ‘Mare Pulito, salviamo il Tirreno Cosentino’: “non possiamo continuare a restare inermi, bisogna agire tempestivamente per risolvere, una volta per tutte, questo disastro che va avanti da oltre vent’anni”

 

COSENZA – “Il malfunzionamento dei depuratori della costa tirrenica cosentina è una pericolosa minaccia per la salute dei cittadini e uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo socioeconomico e turistico dei comuni della costa Tirrenica cosentina strettamente legato alla qualità delle acque marine.” Così esclamano Giuseppe Campana commissario Verdi – Europa Verde; Luca Boccoli Co-portavoce nazionale dei Giovani Europeisti Verdi; Carlo Tansi Movimento civico Tesoro Calabria; Alessandro Ruvio coordinatore dell’associazione spontanea “Mare Pulito, salviamo il Tirreno Cosentino”. “Non possiamo continuare – dichiarano – a restare inermi, bisogna agire tempestivamente per risolvere, una volta per tutte, questo disastro che va avanti da oltre vent’anni.

Con in mente questo obiettivo, lo scorso mese di agosto, abbiamo denunciato i fatti in parola alle autorità competenti con un esposto, chiedendo di effettuare tutte le analisi di laboratorio utili a verificare la salubrità delle acque e il corretto funzionamento degli impianti di depurazione. Abbiamo lanciato una petizione online che ha raccolto oltre cinquemila firme. L’intento della petizione è stato quello di informare i cittadini e sollecitare le Istituzioni competenti affinché apportino i dovuti interventi. In questa prospettiva, l’associazione spontanea “Mare Pulito, salviamo il Tirreno Cosentino” impegnati nell’iniziativa “salviamo il mare della costa tirrenica cosentina” hanno chiesto ai sindaci di dare la loro disponibilità a concordare un pubblico dibattito da tenere on line, considerata l’emergenza sanitaria ancora in corso, al fine di individuare e discutere le azioni da mettere in campo in modo sinergico, per porre fine tempestivamente a questa annosa problematica, non più sostenibile e per molti versi drammatica.”

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