Una mozione della maggioranza di centrodestra, approvata con 19 voti nella seduta di ieri del Consiglio regionale della Calabria è stata votata al termine di un dibattito lungo 6 ore dedicato ai temi della sanità
REGGIO CALABRIA – Una richiesta al presidente della Repubblica Mattarella di “non promulgare il Decreto Calabria” che proroga il commissariamento della sanità e la richiesta al presidente del Consiglio Conte e al ministro della Sanità Speranza, di “rivedere la decisione di collocare la Calabria zona rossa attraverso una nuova e più serena lettura dei dati epidemiologica da cui possa scaturire l’inserimento tra le regioni a zona gialla”. Al centro della riunione straordinaria di ieri del Consiglio reigonale, il Dpcm del governo nazionale che ha dichiarato la Calabria “zona rossa” e il “Decreto Calabria” approvato sempre dal governo nazionale che nelle ultime ore ha visto le dimissioni di Saverio Cotticelli e la nomina al suo posto, dell’attuale commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro e dell’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini Giuseppe Zuccatelli.
Nel documento si definisce “un colpo mortale per l’economia regionale l’inclusione della Calabria nella zona rossa, dettata da una discutibile lettura dei dati epidemiologici”, e si chiede al presidente facente funzioni della Giunta regionale Antonino Spirlì ed alla Giunta regionale di intervenire “con immediatezza presso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al fine di non promulgare il Decreto Calabria e di porre in essere ogni iniziativa utile, necessaria e significativa rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della Salute, anche e soprattutto allo scopo di evitare l’aggravarsi di conflitti sociali nella Regione, finalizzata a rivedere, con estrema urgenza, la decisione di collocare la Calabria ‘zona rossa’ attraverso una nuova e più serena lettura dei dati epidemiologici da cui possa scaturire l’inserimento tra le Regioni a zona gialla”. In caso contrario, il Consiglio regionale invita il Presidente “a valutare l’opportunità di determinarsi con una propria ordinanza straordinaria che, in deroga all’ordinanza del Ministro della Salute del 4 novembre disponga l’applicazione alla Regione Calabria delle condizioni previste dall’art. 1 del DPCM del 3 novembre 2020 e non quelle previste dall’art. 3, fermo restando eventuali restrizioni di tipo locale, disposte a seguito dell’evolversi dell’emergenza epidemiologica in atto”.
Il Consiglio regionale, invece, non ha approvato una mozione del centrosinistra nella quale si sottolineavano “le inadempienze della Regione e dell’Ufficio del commissario” nella gestione dell’emergenza coronavirus.
Alla discussione sono intervenuti tutti i consiglieri regionali e la maggioranza di centrodestra ha duramente contestato i provvedimenti del governo nazionale, a partire dalla “zona rossa”, “discriminatoria e non motivata dai dati epidemiologici, perché non ci sono oggettivamente condizioni per un lockdown” e “i ritardi del livello centrale nel sostenere la sanità calabrese”, mentre l’opposizione di centrosinistra, a sua volta, ha controbattuto evidenziando “le lacune della Regione nella gestione di questa fase difficile”.
Per il centrodestra sono intervenuti i consiglieri regionali Giuseppe Graziano (Udc), Giacomo Crino e Baldo Esposito (Cdl), Giovanni Arruzzolo, Domenico Giannetta, Antonio De Caprio, Raffaele Sainato (Forza Italia), Filippo Pietropaolo, Giuseppe Neri e Luca Morrone (Fratelli d’Italia), Filippo Mancuso, Pietro Raso e Pietro Molinaro (Lega), Vito Pitaro (Jole Santelli Presidente), l’assessore regionale allo Sviluppo economico Fausto Orsomarso (FdI) e all’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo (Forza Italia).
Per il centrosinistra sono intervenuti Carlo Guccione, Nicola Irto e Libero Notarangelo (Pd), Graziano Di Natale (IriC), Giuseppe Aieta e Flora Sculco (Dp). A inizio di seduta il Consiglio regionale ha reso un toccante omaggio alla governatrice Jole Santelli, scomparsa il 15 ottobre, con la deposizione di una corona di fiori sul banco della presidenza della Giunta, un minuto di raccoglimento e un lungo applauso.
