Rilevati oggi 86 nuovi casi nell’area centrale della Calabria. Continua a salire il numero delle vittime affette da coronavirus. Nelle ultime 24 ore altri due decessi nel vibonese e uno al GOM di Reggio Calabria, un funzionario della Regione ricordato anche da Spirlì con un messaggio di cordoglio
.
COSENZA – Sono 86 i nuovi casi di positività rilevati nell’area centrale della Calabria: in particolare 35 nel catanzarese, 32 nella provincia di Crotone e 19 in quella di Vibo Valentia a fronte di un totale di poco più di 740 tamponi analizzati. Una riduzione causata dalla rottura di una strumentazione in fase di riparazione. Nel frattempo nuove vittime da coronavirus si registrano in Calabria. Nelle ultime 24 ore ci sono stati due morti nel Vibonese. Nel primo caso si tratta di un 91enne residente a Vibo Valentia. L’uomo è deceduto nella giornata di ieri. La seconda vittima è una donna residente a San Cono, frazione del Comune di Cessaniti. A darne notizia in un post su Facebook, è stato il sindaco Francesco Mazzeo: “Un’altra tristissima notizia per il nostro Comune”. La donna era ricoverata in terapia intensiva a causa del peggioramento dello stato di salute dovuto ai sintomi del virus. “Alla famiglia le più affettuose condoglianze mie personali, dell’Amministrazione Comunale e dell’intera Comunità”, ha concluso il primo cittadino. Con queste due, salgono a nove le vittime nel Vibonese dall’inizio della pandemia e a cinque in questa seconda ondata.
Sindaco di Vibo “grave ritardo nel processare i tamponi”
“C’è un grave ritardo nel processo di lavorazione dei tamponi da parte dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia. Ritardo dovuto, per quanto appreso anche da ambienti sanitari, dal numero considerevole di quelli fatti pervenire all’ospedale di Catanzaro, dove quelli di Vibo Valentia vengono lavorati, e dove sono stati fatti confluire anche quelli di Cosenza e Reggio Calabria. Superfluo segnalare che questi ritardi si ripercuotono negativamente sull’attività che l’ASP Vibonese è chiamata a mettere in campo per contrastare la diffusione del Covid 19″. Lo afferma il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo che esprime preoccupazione. “E del grave danno arrecato alla comunità da tale inaccettabile ritardo – prosegue il sindaco – costituisce prova la nota pervenuta dall’Asp con la quale proprio per il ‘notevole ritardo nella lavorazione dei tamponi nasofaringei per la ricerca del SARS-Cov2 e pertanto nella trasmissione dei relativi referti’ a tutela della salute pubblica è stata proposta la sospensione dell’attività didattica in presenza. È ovvio che questa situazione non è più tollerabile da questa provincia che ancora una volta si trova ad essere penalizzata a vantaggio di altre zone del territorio regionale. Orbene nel contesto dato e relativamente ad una presunta contraddizione che i leoni da tastiera, sia pure autorevoli e onorevoli anche se qualcuno scaduto, hanno voluto rilevare con la precedente determinazione dell’esecutivo comunale in merito all’intervento ad adiuvandum teso all’annullamento del Decreto Ministeriale del 4 novembre 2020 che ha individuato la Calabria come zona rossa, vanno tenute presenti alcune circostanze dirimenti che pongono le due decisioni su piani diversi e separati”. “Innanzitutto occorre rilevare – sostiene ancora Limardo – che la contingibilità e l’urgenza è stata determinata da esplicita richiesta da parte dell’Asp stante il ‘notevole ritardo nella lavorazione dei tamponi nasofaringei per la ricerca del SARS-Cov2 e pertanto nella trasmissione dei relativi referti’. Tale dato è solo uno dei ventuno parametri posti a base del calcolo dell’indice di rischio. Oggi invece apprendiamo che l’indice RT è in fase di calo passando da 1.8 a 1.6 nell’ultimo bollettino di monitoraggio dell’ISS presso il Ministero della Salute. Certamente le criticità del servizio sanitario regionale e di quello vibonese in particolare, non possono non essere note a chi fino a qualche mese fa ha occupato posti di elevata responsabilità”. “Chi è uomo delle Istituzioni e ha responsabilità di governo, in questo delicato momento – sostiene il sindaco di Vibo – dovrebbe astenersi da facili ironie e arditi commenti la lettura dei quali porta a considerare la distanza siderale che separa chi è comodamente adagiato su poltrone romane senza alcun carico di responsabilità e chi, come tutti i Sindaci d’Italia, si trova nella trincea di un difficilissimo campo di battaglia e che è costretto ad assumere il peso di gravi decisioni certamente in scienza e coscienza, ma spesso in solitudine. Invero i cittadini si sarebbero aspettati un monitoraggio dell’azione di un Governo che continua imperterrito a lottizzare con le sue nomine la sanità calabrese incurante e indolente del grave dramma che stanno vivendo i calabresi”.
Al Gom di Reggio Calabria, invece, è deceduto invece un funzionario regionale anche lui affetto da coronavirus. “Profondamente turbato nell’apprendere della scomparsa di Gaetano Bruno, funzionario regionale e responsabile dell’ufficio pensioni. Partecipo, insieme agli assessori della Giunta, al dolore della sua famiglia per la dolorosa perdita di un uomo che ha lavorato sempre con premura e disponibilità”. Così il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì ha espresso il suo cordoglio “Gaetano ci ha lasciati domenica sera dopo aver contratto il Covid fuori dall’ufficio, dove purtroppo non ha più fatto ritorno. Quell’ufficio dove ha lavorato per una vita con competenza e disponibilità massima verso chiunque si rivolgesse a lui per chiarimenti, informazioni o consigli. Mai un tono di voce sopra le righe, mai una parola fuori posto. Se ne è andato così, come ha vissuto il suo ruolo di funzionario: in punta di piedi. Ci piace ricordare il suo garbo, la sua pacatezza. Lascia un vuoto di affetti e competenze che sarà difficile colmare. Il nostro pensiero va alla moglie e ai suoi figli, in particolare a Mauro”.
