Salvini propone il professor Pellegrino Mancini, responsabile dei trapianti in Calabria. Il direttore del centro regionale trapianti del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, dichiara di essere onorato, ma “bisogna capire esattamente qual è il mandato”
REGGIO CALABRIA – Matteo Salvini in un video chiede al governo “di smetterla di scherzare con la salute e la vita degli italiani in particolare dei calabresi”. “Siamo ormai alla farsa – aggiunge – nel giro di pochi giorni hanno cambiato tre commissari”. Salvini chiede di individuare la gura tra i calabresi: “C’è il professor Pellegrino Mancini, responsabile regionale per i trapianti della Calabria con un master in economia sanitaria, non andiamo a cercare dall’altra parte del mondo quello che abbiamo in casa, diamo ai calabresi la dignità di gestire il loro presente, la loro salute”. “Non scegliamo a caso altrimenti si faccia da parte Speranza, e con lui Conte perché non si può andare avanti così”, conclude il leader della Lega.
Non si è fatta attendere la risposta di Pellegrino Mancini, medico direttore del centro regionale trapianti presso il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, che dichiara di non aver sentito Salvini e di non conoscerlo. “Non ho sentito Salvini, non lo conosco né mi conosce lui, qualcuno – ha dichiarato il medico – gli avrà suggerito il mio nome. Sono onorato per questa indicazione di un leader nazionale di un partito, vuol dire che hanno valutato la mia figura professionale. Qualcuno mi avrà segnalato, sicuramente qualcuno di destra, ma io sono un tecnico e non ho mai fatto politica attiva, ho lavorato con giunte di centrodestra e centrosinistra e ho avuto sempre ottimi rapporti con tutti». Mancini spiega di avere appreso solo dalla stampa di essere stato proposto al governo da Matteo Salvini quale commissario della sanità calabrese. “Questa però – ha aggiunto – è una cosa che esula da tutte le nostre volontà, quello che dobbiamo fare oggi è mettercela tutta per migliorare le condizioni della nostra Calabria che sono veramente disastrate dopo 11 anni di commissariamento che dovrebbe concludersi, è impossibile che siamo ancora commissariati e nessuno riesca a gestire la sanità”. Dopo 3 commissari in 15 giorni, in tanti si chiedono se accetterebbe l’incarico: “Si tratta di capire – risponde – esattamente qual è il mandato, quali sono le regole di ingaggio. Oltre al debito bisogna anche dare risposte in termini di salute ai cittadini”.
