COSENZA – Condanna definitiva. I giudici della Corte di Cassazione hanno chiuso con la ceralacca il verdetto di colpevolezza a carico di Camillo Cicirelli e Aldo Cariati,
condannati rispettivamente a otto e sei anni di reclusione, per una serie di violenze sessuali semplici e di gruppo ai danni di una ragazza disabile. I due, sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di Torano, coordinati dal maresciallo Antonio Di Viato, e trasferiti nel carcere di via Popilia. Il verdetto finale è arrivato dodici anni dopo, la consumazione del reato, avvenuto tra il marzo e il luglio del 2000. A far venire alla luce la squallida storia di soprusi e violenze fu la stessa ragazza che, nonostante le difficoltà legata alle sua condizione e alla paura per i suoi due aguzzini, ebbe il coraggio di parlare, sfogandosi prima tra le braccia affettuose di una suora e poi raccontando nei minimi dettagli il suo inferno ai carabinieri. Furono i militari dell’Arma della stazione di Torano Castello, epicentro dei fatti in questione, a raccogliere la denuncia e ad avviare, sotto il coordinamento degli uomini della Benemerita della Compagnia di Rende le indagini. Il primo atto dell’inchiesta fu l’arresto di Camillo Cicirelli, a cui seguì quasi un mese dopo quello di Aldo Cariati. Nel luglio del 2000, le manette per Cicirelli, scattarono in flagranza di reato. Gli avvocati dei due, Guido Siciliano, Emilio ed Edoardo Greco, riuscirono prima a far ottenere i domiciliari ai loro assistiti, per poi riuscire ad ottenerne la scarcerazione dai Tdl. In primo grado, il processo si chiuse nel 2009, i due vennero condannati a sedici anni, il primo, e dieci il secondo. Fu un processo lungo, con tantissime udienze, altrettanti rinvii e oltre un anno di dibattimento. Contro quella condanna, i legali di fiducia dei due imputati hanno presentato ricorso in Cassazione e gli “Ermellini” hanno pronunciato il verdetto di condanna definitivo.
