“Una decisione frutto di una mera strategia elettorale. Riunioni, comizi e iniziative politiche non sarebbero affatto garantiti visto che le norme vietano gli spostamenti tra comuni e impediscono assembramenti”
CATANZARO – Con un decreto adottato ieri, il presidente ff della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha indetto le elezioni regionali per il 14 febbraio 2021. Una decisione una parte del mondo politico calabrese sembra non gradire e che “risulta essere frutto di una mera strategia elettorale e non tiene conto assolutamente del fatto che ancora siamo in piena pandemia e che, come abbiamo visto già nelle elezioni americane, ogni occasione di confronto democratico in presenza potrebbe essere causa di accelerazione dei contagi”. Lo sostiene, in una nota, il Patto civico per la Calabria promosso da Francesco Aiello, Pino Aprile, Domenico Gattuso, Francesco Molinari e Pietro Tarasi.
“La necessità di rinnovare gli organi di governo regionale per superare la situazione di emergenza in assenza di una istituzione con pieni poteri, pur se apparentemente comprensibile – si aggiunge nella nota – risulta davvero frettolosa anche in virtù del fatto che il governo aveva indicato una finestra ampia di 60 giorni entro i quali indire le elezioni. Riteniamo che in questa indicazione il governo si sia affidato, sbagliando, al buon senso di chi è preposto alla scelta della data che doveva tenere conto della situazione particolare in cui siamo costretti ad operare. In una situazione analoga, per non dire meno pericolosa (è riscontrato che la diffusione del Virus COVID-19 è meno violenta nei mesi tardo-primaverili rispetto a quelli invernali) il Governo è intervenuto rinviando il turno amministrativo previsto per fine maggio a settembre 2020, con apposito Decreto Legge”.
Elezioni regionali: “democrazia e trasparenza vengono meno”
Patto Civico invoca l’aiuto del “Governo affinché intervenga tempestivamente per garantire l’esercizio di un processo di partecipazione democratica limpido e regolare in Calabria; pensiamo soprattutto a riunioni, incontri, comizi, iniziative politiche con possibilità di ampia partecipazione, che in queste condizioni non sarebbero affatto garantiti visto che le norme vietano gli spostamenti tra comuni e impediscono assembramenti. Non intervenire significa svilire la democrazia in una regione sofferente e che ha un bisogno estremo di sostegno e rispetto da parte delle Istituzioni nazionali e favorire quelle consorterie che basano il consenso su consolidate reti clientelari e con il pericolo dell’ingresso di organizzazioni criminose capaci di orientare il consenso soprattutto in situazioni di emergenza”.
“Per questo motivo – si afferma ancora nella nota del Patto civico per la Calabria – chiediamo di rinviare la data delle elezioni facendola coincidere con quella delle Amministrative di primavera, convinti che non produrrà effetti più disastrosi di quelli che potrebbero derivare, invece, dalla più che probabile diffusione della pandemia per effetto del decreto di indizione delle elezioni per il 14 febbraio 2021. Inoltre, invertirebbe una rotta ormai già fin troppo abusata: la strenua difesa di centri di potere attraverso l’impedimento dell’ esercizio della democrazia. Chiediamo quindi al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, ai Ministri per gli Affari Regionali e le Autonomie, della Giustizia e dell’Economia e delle Finanze, di adottare apposito provvedimento di deroga alle normali disposizioni normative, affinché le elezioni di rinnovo del Consiglio regionale calabrese e del Presidente della Giunta regionale siano posticipate al turno ‘tardo primaverile’ delle amministrative 2021“.
