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Di Maio: “ripartiamo riaprendo le scuole. Didattica in presenza è fondamentale”

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Lo scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Oggi, con i contagi che calano, dobbiamo permettere agli studenti di tornare in classe”. La Ue frena: “l’apertura potrebbe contribuire ad una terza ondata”

COSENZA – “Oggi, con i contagi che calano, abbiamo il dovere di pianificare una ripartenza partendo proprio dalla riapertura delle scuole. Dobbiamo permettere agli studenti di tornare in classe, sempre in condizioni di massima sicurezza”, così scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dal suo profilo facebook.
Il tema della riapertura delle scuole, sotto i riflettori mediatici ormai da settimane, sta spaccando il mondo politico e istituzionale tra favorevoli e contrari. Nel suo post, il ministro pentastellato sostiene con forza il lavoro svolto fino della collega, il ministro della scuola Lucia Azzolina, che “ha dato il massimo per non fermare la didattica e per garantire lo svolgimento delle lezioni anche a distanza. Ha fatto un gran lavoro ed è stata bersaglio di attacchi strumentali ogni giorno. Tutto questo solo per aver compiuto uno sforzo immane al fine di garantire il diritto allo studio”. “La didattica in presenza – prosegue – è fondamentale per l’insegnamento e la formazione, ma la scuola è anche di più: è luogo di crescita, di riscatto sociale e culturale. È un luogo che va difeso e protetto. La scuola non è solo un posto dove si ottiene un titolo di studio. A scuola ci si prepara alla vita”.

I presidi: “favorevoli alla riapertura delle scuole”

Sulla riapertura delle scuole era intervenuto ieri il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli che si è detto favorevole in linea di principio al ritorno tra i banchi di scuola dei ragazzi ma che ciò avvenga con la massima sicurezza “noi abbiamo sempre auspicato un ritorno pronto alla didattica in presenza, spero che sulle riaperture ci pensino bene e valutino con attenzione”. Della ventilata ipotesi di riapertura delle scuole dal 14 dicembre, spiega Giannelli, “capisco l’operazione simbologica ma mi chiedo cosa possa accedere nei grandi centri dove i trasporti non sono pronti” “In più occasioni – ha sottolineato – abbiamo ribadito che secondo noi devono sussistere certe condizioni per poter riaprire le scuole”. L’eventuale apertura dal 14 dicembre potrebbe funzionare “nei piccoli centri, dove il problema del trasporto incide in misura minore, ma resterebbero comunque alcune problematiche sanitarie”. “In 5 giorni – ha continuato – non si può pensare di fare chissà che. Finora c’è stata grande attenzione, mi chiedo cosa potrebbe accadere in quei cinque giorni”.

Ue: “allungare le vacanze di Natale per le scuole”

Al fine di ridurre i rischi di trasmissione nel periodo che segue la stagione delle festività”, si invita a “valutare di allungare le vacanze scolastiche” o di ricorrere ad “un periodo di apprendimento a distanza, in modo da introdurre un periodo cuscinetto ed evitare la diffusione dei contagi a scuola“. Si legge nella bozza delle linee guida preparate dalla Commissione Ue sulle misure anti-Covid da adottare in vista delle festività natalizie, che saranno presentate oggi. In alternativa all’allungamento dello stop natalizio e di fine-inizio nuovo anno, sempre la Commissione europea auspica “un periodo di apprendimento a distanza, in modo da introdurre un periodo ‘cuscinetto’ ed evitare la diffusione dei contagi a scuola”, dopo le feste passate a casa. Sarà importante che le autorità comunichino “la data del rientro a scuola con anticipo”, chiedendo a educatori e famiglie con bambini di tornare a casa per tempo ed evitando così di trasformare la scuola in una fonte di contagio che potrebbe contribuire ad una terza ondata.

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