Site icon quicosenza

Blitz dei Nas di Cosenza, animali macellati senza alcun controllo sanitario

nas animali macellati senza controllo cosenza crotone

L’operazione è stata denominata “Fox”. Oltre 100 carabinieri del Nucleo antisofisticazioni hanno eseguito misure cautelari anche nei confronti di veterinari ASP

 

COSENZA – L’operazione è scattata dalle prime ore di oggi per l’esecuzione, da parte dei Carabinieri del gruppo Tutela Salute di Napoli e dei Comandi Provinciali di Crotone, Cosenza e Reggio Calabria, con il supporto aereo di unità a pilotaggio remoto, di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Crotone nei confronti di 8 soggetti: due persone sono finite in carcere e sono i gestori (un uomo e una donna) di uno stabilimento di macellazione carni sito in Strongoli. Altre 4 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 2 ordinanze di sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio sono stati eseguiti a carico di altrettanti veterinari ufficiali dell’Asp di Crotone, in servizio nei distaccamenti di Cirò Marina e Roccabernarda.

Il blitz denominato “Fox”, ha portato al sequestro di stabilimenti ed allevamenti per un valore di oltre 1.000.000 di euro. Sono altresì in corso perquisizioni in 18 allevamenti delle province di Crotone, Cosenza e Reggio Calabria i cui titolari sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. L’operazione colpisce il commercio illecito di carne e ciò interessa purtroppo anche i consumatori. Scoperta un’associazione dedita alla macellazione di capi non controllati con l’apporto illegale dei veterinari.

Gli allevamenti servivano anche per far ‘girare’ i certificati per non lasciare traccia dei capi non controllati e che non avevano neanche fatto i controlli sanitari. Alcuni degli allevamenti addirittura sono ‘cartolari‘ ovvero inesistenti.

Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, accesso abusivo a sistema informatico, falsità ideologica commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici, ricettazione, abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive e diffusione di malattie infettive animali. Le indagini sono partite nel 2019 dopo una segnalazione interna al Servizio Veterinario ed hanno riguardato l’intera filiera delle carni (bovine, suine ed ovi-caprine) della provincia di Crotone. Inoltre hanno interessato, oltre ai soggetti destinatari dell’odierna misura cautelare, anche 14 allevatori di bestiame, nei cui allevamenti i carabinieri hanno eseguito diverse perquisizioni, anche mediante droni.

L’attività investigativa ha consentito di ricostruire come i veterinari indagati, al fine di procurare ingiusti vantaggi patrimoniali agli allevatori cui erano contigui, ponessero in essere una gravissima serie di omissioni e di atti contrari ai doveri del proprio ufficio quali l’attestazione di profilassi anti-tubercolosi mai avvenute, l’alterazione dei prelievi di sangue effettuati su capi suini al fine di consentirne la macellazione, l’intermediazione nell’illecito traffico di marche auricolari, sovente appartenute ad animali deceduti per malattia e successivamente apposte ad altri capi abusivi al fine di sanarne l’illecita posizione, o ancora l’inserimento e la revoca di false denunce di smarrimento di animali.

Veterinario intercettato: “siete certi furbacchioni…tu ti vendi i vitelli, noi parliamo a telefono e poi… viene Gratteri!”

E’ stato documentato un utilizzo distorto dell’Anagrafe Zootecnica informatizzata, in cui venivano registrati dati completamente avulsi dalla realtà ed inseriti al solo fine di regolarizzare i traffici commessi dagli allevatori indagati. Tutti erano consapevoli degli illeciti comportamenti tenuti tanto che i veterinari coinvolti, lo sottolineavano puntualmente nel corso dei colloqui telefonici con gli allevatori.

Uno dei veterinari, parlando al telefono, ha commentato: “siete certi furbacchioni…tu ti vendi i vitelli, noi parliamo a telefono e poi… viene Gratteri!” evocando, tra l’ilarità generale, l’intervento dell’Autorità Giudiziaria.

Terminale delle condotte illecite era lo stabilimento di macellazione di Strongoli sottoposto a sequestro, il cui gestore è stato tratto in arresto unitamente ad un’impiegata amministrativa che di fatto sovrintendeva a tutte le attività criminose. Nel macello, nel corso dell’indagine, sono stati sezionati centinaia di capi tra bovini, suini ed ovi-caprini privi di qualsivoglia profilassi o certificazione sanitaria, le cui carni sono state in seguito vendute e sono finite sulle tavole di ignari consumatori.

 

I destinatari dei provvedimenti

Due persone in carcere, quattro ai domiciliari, altre due interdette dall’attività professionale. Questo il bilancio dell’operazione “Fox”. In carcere sono finiti il titolare dello stabilimento di macellazione Euro Carni Import Nicola Brasacchio, 68 anni, di Strongoli (Kr), e la segreteria amministrativa dell’impianto Serafina Frustaci, 58 anni, anche lei di Strongoli. Quattro i veterinari dell’Asp di Crotone sottoposti agli arresti domiciliari; si tratta di Francesco Caparra, 62 anni, di Cirò Marina (Kr); Francesco Chiarello, 45 anni, di Verzino (Kr); Salvatore Gentile, 66 anni, di Umbriatico (Kr): Mario Piscitelli, 57 anni, di Melissa (Kr). Altri due veterinari dell’Asp sono stati sottoposti alla misura dell’interdizione del pubblico servizio; si tratta di Carmela Giulia Volpicelli, 59 anni, nativa di Catania, ma residente a Crotone; Antonio Marasco, 57 anni, di Savelli (Kr). Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati il macello Euro Carni Import di Strongoli intestato a Nicola Brasacchio, tre aziende di allevamento di animali e una stalla ubicate a Strongoli delle quali sono titolari i figli di Brasacchio.

Exit mobile version