Due obblighi di dimora e un sequestro preventivo di beni per un valore di 800mila euro. E’ il bilancio dell’operazione che ha colpito i due responsabili di un’impresa di ristorazione poi fallita
REGGIO CALABRIA – Le indagini dei finanzieri di Reggio Calabria, che hanno eseguito l’operazione con il coordinamento della Procura di Palmi, hanno portato ad accertare i reati di bancarotta fraudolenta e occultamento di documenti contabili contestati a due indagati. Avrebbero reiterato episodi di distrazione patrimoniale preordinati allo svuotamento del denaro e dei beni dell’impresa a favore del titolare.
Il modus operandi prevedeva copiosi ammanchi alle casse ed al patrimonio della società dissimulati con ripetute scritture contabili false. La contabilità relativa al periodo immediatamente antecedente il fallimento è stata completamente occultata nel tentativo di rendere difficoltosa la ricostruzione, sotto il profilo contabile, delle vicende aziendali che hanno determinato il dissesto finanziario. Il vero “dominus” del ristorante era un 47enne di Melicucco che era formalmente inquadrato come dipendente dell’impresa, ma in realtà secondo gli investigatori, dirigeva l’attività commerciale disponendo, per fini personali, dei conti correnti, delle carte di credito e delle autovetture aziendali. L’altro indagato, invece, è il pizzaiolo del locale che, sulla carta, risultava come rappresentante legale dell’azienda.
